Nola. Veglia in Duomo per il clochard pestato dal branco

Nola. Veglia in Duomo per il clochard pestato dal branco
di Carmen Fusco
Giovedì 2 Aprile 2015, 09:09 - Ultimo agg. 09:13
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Nola. Una veglia di preghiera per il clochard pestato da un manipolo di persone per il momento ancora senza volto. La polizia indaga a ritmo serrato e le indagini potrebbero arrivare ad una svolta nel giro di pochissimo tempo ma intanto la città si stringe intorno al poveretto che ha subito l’aggressione e questa sera pregherà per lui nel Duomo di Nola.

A promuovere la veglia è stata la comunità di Sant’Egidio da sempre vicina all’uomo che è originario della Repubblica Ceca.

Quarantaquattro anni, inseparabile compagno di un cane sulla cui sorte è scattato un giallo parallelo, il clochard si chiama Vaslav anche se per tutti ormai è Sasha. Lo chiama così anche il vescovo di Nola, Beniamino De Palma che ieri ha assicurato l’impegno della Caritas ad accoglierlo in uno dei centri diocesani una volta che avrà lasciato l’ospedale.

Al Santa Maria della Pietà intanto i medici si prendono cura di lui. «Proprio ieri è stato operato alle fratture dell’avambraccio e delle due gambe – fa sapere il direttore sanitario del Santa Maria della Pietà, Andrea De Stefano – alle fratture dell’avambraccio e delle due gambe. L’intervento è andato bene, aspettiamo il decorso post operatorio e poi lo avvieremo alla riabilitazione. Intanto è circondato dall’affetto del personale ospedaliero e dei tantissimi cittadini che ogni giorno passano a trovarlo. Assiduo è anche l’interessamento dell’ufficio comunale per le politiche sociali e della Caritas di Nola».

«Ho anche contattato l’ambasciata – aggiunge il manager – che proprio ieri mi ha fatto sapere che a giorni arriverà anche il passaporto e la copertura finanziaria del paziente». Il clochard a quanto pare risiede in Italia da più di dieci anni: mite ed educato, inseparabile amico di un cane morto per difendere il padrone contro il quale un gruppo di persone si è accanito con inaudita violenza. Un uomo che in città conoscevano un po’ tutti. Schivo e riservato non hai chiesto la carità a nessuno ma ha sempre accettato con un sorriso la spontanea solidarietà degli altri. È per questo che spontaneamente centinaia di cittadini si sono prodigati per assicurargli ciò di cui avrà bisogno in futuro. Per lui, infatti, nei giorni scorsi, è stata anche organizzata una raccolta di fondi poi consegnata ieri nelle mani del vescovo Beniamino De Palma.

«A Vaslav – fanno sapere dalla comunità di Sant’Egidio - ogni venerdì i giovani nolani dell'associazione fondata da Andrea Riccardi portavano la cena. L’aggressione di cui è rimasto vittima non è la prima anche se mai in maniera così brutale. È per questo che chiediamo ad ognuno di manifestare la propria solidarietà ed a ribellarsi a quanto accaduto». Rabbia, calore e preghiera: questi i sentimenti che ormai da giorni animano una città scossa ed indignata per quanto successo al clochard. Picchiato e bastonato mentre si trovava nei pressi delle Ferrovie dello Stato, al riparo dal freddo in una casupola frequentata in passato da altri senza tetto.

Le telecamere di qualche negozio potrebbero aver ripreso i suoi aggressori ed il racconto di chi per primo ha prestato soccorso all’uomo dopo essere stato allertato dai suoi lamenti, potrebbero essere decisivi per dare un nome ed un volto agli autori del raid. Le indagini continuano serrate ma sono avvolte dal più assoluto riserbo. A condurle sono gli uomini del commissariato di Pubblica sicurezza di Nola, guidato dal primo dirigente Giovanni Mandato. Si attendono risvolti. E intanto si prega. Per Sasha per le tante vittime di una violenza mai giustificabile.