Nuoto, atleta con il Covid a Napoli: «Ero immune, stop gare»

Nuoto, atleta con il Covid a Napoli: «Ero immune, stop gare»
di Angelo Rossi
Mercoledì 22 Settembre 2021, 09:15 - Ultimo agg. 23 Settembre, 07:12
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Ci sono decine di foto nella sua bacheca. Scatti che risalgono nemmeno a due settimane fa. Madison Wilson in costume multicolorato a strisce sugli scogli di via Caracciolo, con il Vesuvio sullo sfondo, con amiche in barca all'ombra dei Faraglioni. Ma anche un paio di ritratti con camice e mascherina, alle spalle i tubi dell'ossigeno: cambiano le situazioni, e ovviamente muta l'espressione del viso, occhi tristi al posto di smaglianti sorrisi. La promettente nuotatrice australiana si è beccata il Covid tra una gara e l'altra alla Scandone durante l'International Swimming League, la Champions itinerante di nuoto che dallo scorso mese sta facendo tappa a Napoli.

IN QUARANTENA
La brutta notizia è arrivata sabato scorso.

I primi sintomi, l'esito positivo del tampone, la corsa in un ospedale napoletano: tutto all'improvviso, proprio mentre la squadra dell'atleta australiana (i Los Angeles Current) stava facendo le valigie per tornare a casa e preparare i prossimi appuntamenti della manifestazione in calendario tra poco più di un mese a Eindhoven, in Olanda. Per la Wilson è stato naturalmente stravolto il programma, adesso è in quarantena in un albergo del centro città. Ventisette anni, oro nella staffetta 4x100 stile libero e bronzo nella 4x200 ai recenti giochi olimpici di Tokyo, la Madison ha postato la propria storia su Instagram. «Sono estremamente delusa e dispiaciuta di non correre al fianco dei miei compagni di squadra nelle prossime gare dell'ISL: dopo aver accertato la positività al virus, sono stata trasferita in ospedale per ulteriori cure e osservazione». C'è preoccupazione sul suo viso ma partono anche parole di incoraggiamento. «Anche se sono stata vaccinata due volte e ho preso le giuste precauzioni stabilite dall'ISL, sono riuscita a contagiarmi. Mi sento estremamente sfortunata ma credo che questo sia un enorme campanello d'allarme, il Covid è una cosa seria e quando arriva colpisce molto duramente. Sarei stupida a non dire che non avevo paura. Sono così fortunata per tutta la mia famiglia, i miei amici e le persone di supporto. Vuol dire che mi prenderò un po' di tempo per riposarmi e sono sicura che sarò pronta a riprendermi al più presto». I test e i tamponi dei prossimi giorni diranno quando potrà lasciare Napoli.

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LA PERCENTUALE
Di lei parlano pure i giornali australiani, sottolineando l'irrisoria percentuale di casi positivi che si sono registrati in queste settimane a Napoli e che hanno riguardato i nuotatori dell'ISL: due su 2.700 tamponi processati. Come ha sottolineato Andrea Di Nino, uno degli organizzatori dell'evento, nonché rappresentante in Italia di ISL: «Non posso entrare in merito alle vicende personali. In accordo con l'Asl Napoli 1 sono stati processati 2.700 tamponi rispettando un protocollo condiviso. Quando si è reso necessario, tutto è funzionato correttamente e nel tempo più veloce possibile, permettendo la disputa delle gare e la salvaguardia della salute degli atleti. Siamo estremamente soddisfatti, come anche tutti i team che hanno partecipato, della qualità del lavoro svolto dall'Asl, solo due positività su migliaia di tamponi con atleti provenienti da oltre 50 paesi è la fotografia di un eccellente organizzazione medica».

IL PRECEDENTE
L'altro caso registrato ha riguardato un nuotatore statunitense dei New York Breakers, lo scorso 26 agosto, nel primo giorno della manifestazione ed era stato l'unico risultato positivo sui 300 test effettuati secondo le norme italiane. La squadra americana, compreso i tecnici e tutto il personale di supporto, era stata messa in quarantena per tre giorni, prima di sottoporsi a nuovi test e di prendere parte regolarmente alle gare.

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