La Fondazione Pol.i.s. resta sgomenta dinanzi alla notizia dei video, circolati sulla piattaforma TikTok, inneggianti ad Antonio Felli, accusato dell'omicidio l'8 aprile 2021 a soli 27 anni di Gianluca Coppola, per mere questioni di gelosia.
Lo sgomento è frutto non soltanto della deriva a cui stiamo assistendo circa la circolazione sui canali social di narrazioni che esaltano violenza e sopruso, ma anche e sopratutto del legame con la famiglia di Gianluca, al percorso affettivo, psicologico e giudiziario portato avanti da quel tragico giorno.
«Questi video sono una ulteriore prova del fatto che la morte violenta dei propri cari non resta confinata in quel momento», ha dichiarato Enrico Tedesco, segretario generale di Pol.i.s., «ma viene perpetrata in queste forme orribili di esaltazione dei carnefici.
Come Gianluca tanti purtroppo, contando soltanto il 2021, tanti sono morti in circostanze simbolo di questa deriva, su tutti gli esempi di Maurizio Cerrato, assassinato per un parcheggio, e i giovani Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, uccisi con una violenza efferata soltanto per un inutile sospetto. «Ci vuole un giro di boa culturale», ha concluso Tedesco, «che vada oltre le riflessioni, ma che nel percorso condiviso tra istituzioni, enti educativi, terzo settore e soprattutto cittadinanza, riaffermi l'importanza della vita umana che passa attraverso il rispetto del dolore e la sua evoluzione in un seme di bene comune, portatore di buone prassi, giustizia e legalità».