Assolto l'omicida di Rotta, il papà: non esiste giustizia

Assolto l'omicida di Rotta, il papà: non esiste giustizia
di Gennaro Del Giudice
Domenica 8 Maggio 2022, 10:46
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È stato assolto Alejandro Augusto Stephan Meran, il 31enne domenicano che il 4 ottobre 2019 ammazzò i poliziotti Pierluigi Rotta, 34 anni, di Pozzuoli, e Matteo Demenego, 30 anni, di Velletri, negli uffici della Questura di Trieste. L'assassino è stato ritenuto incapace di intendere e di volere dalla Corte di Assise triestina che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Federica Riolino sulla base della perizia-bis effettuata su Meran da Stefano Ferracuti, ordinario di Psicopatologia Forense all'università La Sapienza, secondo cui l'assassino al momento del fatto «non era capace di volere». L'assassino, vista la sua pericolosità sociale, è destinato a una Rems (Residenza per l'esecuzione di misure di sicurezza) dove dovrà rimanere per 30 anni.

«Prendiamo atto della decisione del giudice e della Corte di valutare positivamente la seconda perizia e negativamente la prima che lo riteneva parzialmente incapace spiega Cristina Birolla, avvocato difensore della famiglia Rotta - per noi è una sconfitta, mentre per il padre è vedere il figlio morto per la seconda volta. La beffa è che non ci sarà nemmeno un risarcimento danni. Ora attendiamo le motivazioni e presenteremo un'istanza al pg affinché faccia appello per conto nostro». Secondo la valutazione psicodiagnostica che ha portato all'assoluzione, Stephan Meran quel giornoè «affetto da schizofrenia, di gravità severa, con episodi multipli, e all'epoca dei fatti la patologia non era trattata» nonché sofferente di «delirio persecutorio, di pregiudizio e di onnipotenza», condizione in cui si trovava quando, dopo aver aggredito e ammazzato Rotta con la pistola di ordinanza che gli aveva sottratto, sparò e uccise Demenego che nel frattempo era giunto in soccorso del collega dopo aver sentito gli spari, per poi barricarsi negli uffici della Questura con le due pistole sottratte alle vittime e ingaggiando un conflitto a fuoco con altri agenti. La Corte ha quindi bocciato la precedente perizia presentata in sede di incidente probatorio che sosteneva una «parziale» incapacità di Meran.



«Non so più cosa dire, in tanti anni non ho mai visto un pubblico ministero essere d'accordo con la difesa e chiedere l'assoluzione per un assassino dice Pasquale Rotta, il papà di Pierluigi Sono sconcertato e deluso, chiedevo giustizia ma non mi è stata data. Hanno ammazzato i nostri figli per la seconda volta. Con questa sentenza si è persa l'ennesima occasione per dimostrare che la giustizia c'è ed è al fianco dei cittadini. Dopo quest'assoluzione con quale spirito ora un agente di polizia scenderà in strada?». Tensioni in aula dopo la lettura della sentenza pronunciata venerdì sera dal giudice Enzo Truncellito, con i familiari di Demenego che hanno manifestato la loro rabbia inveendo contro gli avvocati dell'imputato. Meran fino a ieri era rinchiuso nel carcere di Verona, ma la misura cautelare da oggi potrebbe essere revocata dopo la trasmissione del dispositivo di sentenza alla direzione del penitenziario veneto. «Il problema è che non è stata ancora individuata una struttura che possa accoglierlo, pertanto non c'è continuità tra la misura e il nuovo dispositivo e Meran potrebbe ritrovarsi libero e ciò rappresenterebbe un serio pericolo di fuga», ha concluso l'avvocato Birolla.
 

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