Ordine dei medici di Napoli, è Zuccarelli il nuovo presidente: «Ora lavoriamo uniti per una città senza virus»

Ordine dei medici di Napoli, è Zuccarelli il nuovo presidente: «Ora lavoriamo uniti per una città senza virus»
di Ettore Mautone
Mercoledì 31 Marzo 2021, 11:00 - Ultimo agg. 1 Aprile, 09:23
4 Minuti di Lettura

Rinnovo degli organi dell'Ordine dei medici di Napoli e provincia: dopo un lungo spoglio, interrotto tra le polemiche e a seguito di richieste di verifiche e controlli da parte di una delle liste in lizza, poi risultata perdente, alla presenza di un garante della Federazione nazionale degli Ordini che ha prestato una perizia giurata sulla funzionalità della piattaforma telematica (peraltro fornita dalla stessa Fnomceo) la lista Etica, con cui si è candidato anche il presidente uscente Silvestro Scotti, si afferma su quella concorrente Ordinatamente con uno scarto di circa 1.300 schede. A proclamare la vittoria il presidente del seggio Antonio Di Bellucci che ha sottolineato la grande affluenza di quest'anno, sia on line che in presenza. I voti per Etica sono risultati più di 3.500, quelli in favore di Ordinatamente circa 2.200. Per l'Albo Odontoiatri la votazione si è conclusa con più di 300 voti per la lista Noi con Voi (con la più votata Sandra Frojo), mentre Ordinatamente ha raccolto meno di 200 voti. A comporre il Collegio elettorale il docente di Chirurgia Enrico Di Salvo e i dottori Enrico Mannarino, Vittoria Barbiero, Benedetta Buccalà, Federica Di Gennaro e il direttore dell'Ordine Fausto Piccolo. I più votati, della lista vittoriosa Agostino Buonauro e Fausto Zuccarelli nuovo presidente in pectore, direttore del Centro di Medicina trasfusionale del Monaldi, leader dell'Anaao. 

Video

Dottor Zuccarelli da cosa si comincia?
«Dalla memoria: ho ancora negli occhi gli sguardi dei parenti dei 30 colleghi deceduti nell'ultimo anno a causa di Sars-Cov-2.

La medaglia d'oro consegnata ha un valore simbolico ma da questo bisogna continuare a lavorare nei percorsi di sicurezza».

Oggi sono tutti vaccinati.
«Si la stragrande maggioranza lo è a Napoli e infatti non tornano i dati forniti dal ministero. Ancorché vaccinati i colleghi sono tuttavia alla mercé di angustie lavorative, aggressioni, vessazioni e bisogna lavorare per ridare dignità alla professione».

Cosa pensa dell'obbligo dai vaccinazione per i medici?
«Il mio invito è completare le vaccinazioni di tutti i medici, le adesioni sono molto alte e i ritardi se ve ne sono riguardano le convocazioni di chi magari ha avuto un problema alla prima chiamata e non è stato ancora recuperato. Dico anche che non è ammissibile che chi lavora a contatto con pazienti e cittadini possa non essere vaccinato. Penso che chi si sottrae possa essere chiamato deontologicamente a risponderne. Allo stesso modo, tuttavia, ritengo inaccettabile che possano arrivare avvisi di garanzia per i medici vaccinatori».

È favorevole allo scudo penale?
«Sì, a meno che non vi sia dolo o un errore nella inoculazione».

Cosa pensa di questa terza ondata?
«Che dobbiamo essere tutti molto attenti, non è finita qui. I colleghi del Monaldi e del Cotugno mi dicono che la malattia è diventata più virulenta e anche più letale».

L'utilizzo di anticorpi monoclonali?
«È un'arma in più ma va usata precocemente. L'esperienza dell'uso del plasma iperimmune mi dice tuttavia che viene sempre usato per uso compassionevole. Ossia tardivamente. Il Covid è un mostro non fa sconti».

E il Piano vaccinale?
«Finora un fallimento quello italiano, anzi direi europeo. Usa. Gran Bretagna e Israele ci dimostrano cosa bisognava fare. È in gioco la salute e l'economia dei vari Paesi. Bisogna vaccinare, vaccinare, vaccinare e farlo in fretta per evitare le variante resistenti».

Cosa pensa del rischio vaccini e di AstraZeneca?
«Gli errori sono stati soprattutto nella comunicazione, i vaccini sono sicuri, immunizzano e salvano la vita a centinaia di persone al giorno. In tutte la categorie vaccinate i contagi si sono ridotti drasticamente».

Le urgenze da affrontare per la professione?
«Ripopolare le corsie, aumentare i fondi per le borse di specializzazione, programmare in maniera più adeguata gli accessi alla scuola di medicina, salvaguardare il 118, investire realmente nei giovani facendo della sanità napoletana a campana luoghi trasparenti ed attrattivi per chi è andato fuori regione e vuole tornare, ridare dignità e spessore alla nostra professione, puntare a un riassetto totale della medicina del territorio».

Il pronto soccorso al Policlinico?
«Quello napoletano è forse l'unico in Italia a non avere un'area di emergenza ad accesso diretto».

Il voto contestato dalla lista concorrente?
«È stata una gara, come in tutte le partite ci si fronteggia anche duramente, poi all'uscita si deve ripristinare un clima sereno. Voglio riconoscere il lavoro svolto dal presidente uscente e dal direttivo di cui ho peraltro fatto parte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA