«Giustizia è fatta e anche se mia sorella non me la restituirà nessuno, sento di dire grazie alla magistratura». Stefania Pinto parla davanti alla platea degli studenti del liceo artistico statale di largo Santi Apostoli, due giorni dopo la sentenza dei giudici della prima sezione della Corte di Assise di Napoli che hanno condannato all'ergastolo Giuseppe Iacomino, l'uomo che ha ucciso la sorella Stefania. L'occasione per commentare la decisione dei magistrati che prevede il carcere a vita per l'ex compagno di Ornella Pinto, uccisa con 13 coltellate la notte del 13 marzo 2021, è stata la due giorni Rethinking Humanity contro il furto di corpi, esseri, cultura e vita, che si conclude oggi all'istituto. Nella prima giornata si è svolta una tavola rotonda presieduta dal dirigente scolastico Valter Luca De Bartolomeis, dove oltre a Stefania Pinto, sono intervenuti Simona Cappella, presidente dell'associazione Forti Guerriere, Isabella Bonfiglio, consigliera di parità della Città Metropolitana, Rossella Paliotto, imprenditrice Fondazione Plart, Nunzia Brancati, dirigente divisione anticrimine della questura di Napoli.
Un carrozzino bianco vuoto davanti allo scalone di ingresso del liceo dove lei insegnava, ricorda il dramma di Ornella Pinto, insegnante di sostegno ammazzata a coltellate dall'ex convivente mentre dormiva, davanti agli occhi del suo bambino, D., che oggi ha 4 anni (all'epoca ne aveva 3).
E sulla sentenza di due giorni fa dice: «Abbiamo creduto sin dall'inizio alla giustizia, in quell'aula abbiamo trovato tanta umanità. Ornella ancora splende, anche da morta. Per questo voglio ringraziare i magistrati e soprattutto i nostri legali Valeria Pessetti e Carmine Capasso». Ora Stefania pensa al futuro del bimbo di Ornella, di cui lei è tutrice: «Ancora di più mi concentrerò su di lui ed è necessario restituirgli la serenità che gli è stata strappata perché gli è stato tolto un diritto umano, quello di essere accompagnato nella crescita dalla sua mamma». A promuovere la due giorni di dibattiti, mostre ed eventi sul tema del femminicidio è stato il preside De Bartolomeis, che ha spiegato: «Vogliamo incidere sul cambiamento sociale e culturale del territorio sul quale insistiamo attraverso l'arte. Per questo abbiamo deciso di ripetere questo evento ogni anno in sua memoria». A chiusura alle 19 si terrà un concerto in memoria di Ornella, a cura dell'orchestra del liceo musicale Margherita di Savoia.