Ospedale del Mare, la Procura di Napoli accelera: via alle verifiche sulle imprese coinvolte

Ospedale del Mare, la Procura di Napoli accelera: via alle verifiche sulle imprese coinvolte
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 11 Gennaio 2021, 08:00
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Errori di progettazione o cattiva esecuzione dei lavori? Responsabilità degli enti pubblici che quegli interventi li hanno autorizzati o delle ditte aggiudicatarie degli appalti? Sono i quesiti principali che si stanno ponendo gli inquirenti sul crollo all'ospedale del Mare. Una tragedia sfiorata solo per una fortunata casualità. Se l'enorme voragine nel parcheggio si fosse aperta, invece che alle prime luci dell'alba, solo due ore più tardi, oltre a danni e disagi, ci sarebbe ora la conta anche di morti e feriti. É per questo motivo che la Procura di Napoli, insieme al Nucleo investigativo dei carabinieri, sta accelerando nell'inchiesta. Il fascicolo aperto dai pm Simona Di Monte, Raffaello Falcone, Gennaro Damiano e Federica D'Amodio, non vede al momento ancora degli indagati, c'è solo un generico capo d'accusa per disastro e crollo colposo. Ma già nelle prossime ore potrebbero esserci ulteriori novità.

 

Nella giornata di sabato gli inquirenti hanno iniziato la prima raccolta degli elementi necessari per far luce sul caso. Si è iniziato dai soggetti coinvolti all'interno della Pubblica amministrazione: è stato quindi effettuato un blitz dei carabinieri presso l'Asl per raccogliere tutta la documentazione relativa a grafici, progetti e calcoli strutturali della zona interessata. Per procedere più speditamente è stato sentito il dirigente dell'Asl Napoli 1, Antonio Bruno, direttore dei lavori dell'ospedale del Mare. Parallelamente sono stati ascoltati il direttore dell'Asl, Ciro Verdoliva, commissario ad acta per il nosocomio di Ponticelli a partire dal 2019 ed Edoardo Cosenza, collaudatore dei lavori all'epoca in cui sarebbe stato edificato quel solaio crollato sotto il peso del terreno lo scorso venerdì.

Prima dei prossimi passi bisognerà concludere le analisi scientifiche e le perizie tecniche commissionate dalla Procura sul luogo del crollo. Nella giornata di ieri - con il favore della minor intensità delle piogge - è stato soltanto messo ulteriormente in sicurezza il sito. Il timore di tecnici e ingegneri è che l'instabilità strutturale possa causare ulteriori sprofondamenti.

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Quando le perizie e i carotaggi saranno completati si potranno comprendere i reali malfunzionamenti che hanno provocato la voragine. Le piste più accreditate - secondo le prime ricostruzioni - sarebbero due. La pista più battuta sono le piogge abbondanti degli ultimi giorni che avrebbero imbevuto e appesantito il terreno e fatto crollare il solaio sottostante al parcheggio con i cunicoli che ospitano un piano di sottoservizi (condutture idriche e dell'impianto antincendio principalmente). L'altra ipotesi riguarda un eventuale accumulo di acqua nelle condutture che avrebbe potuto causare un'esplosione delle tubature facendo poi crollare la superficie sovrastante. In entrambi i casi i tecnici al lavoro si chiedono con quali criteri sia stata costruita quella struttura sotterannea al di sotto dei parecheggi e per quali motivi non abbia retto. Nel mentre si farà chiarezza sulle cause della voragine, la Procura - dopo aver sentito i dirigenti del settore pubblico interessati a vario titolo nella costruzione dell'ospedale - ascolteranno anche i dirigenti delle società aggiudicatarie dell'appalto per la costruzione del noscomio di Ponticelli. Lavori durati e interrotti più volte anche a causa delle tante inchieste che già nella genesi della struttura avevano coinvolto personaggi apicali della sanità campana. 

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