Pompei, scoperto tunnel verso una domus: l'ultima sfida dei tombaroli

Pompei, scoperto tunnel verso una domus: l'ultima sfida dei tombaroli
di Dario Sautto
Martedì 7 Dicembre 2021, 12:01 - Ultimo agg. 12:02
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Si sono infilati in due pozzi attraverso delle botole e da lì hanno scavato due tunnel per arrivare nella domus romana che si trova sotto il terreno di un campo privato. L'ennesima dimostrazione che i tesori dell'antica Pompei, ancora parzialmente sepolta, rischiano di finire nelle mani dei tombaroli. La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro d'urgenza dei due pozzi, in via Vicinale Tufano a Boscoreale, nei quali sono stati scoperti i nuovi cunicoli clandestini. Lì dentro, gli ufficiali della polizia giudiziaria del nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata hanno scoperto anche bottiglie d'acqua, bicchieri e resti di cibo, segno inequivocabile che lì i tombaroli hanno scavato di recente. Nell'ambito del protocollo firmato tra la Procura di Torre Annunziata e la direzione del Parco archeologico di Pompei, è in corso un vero e proprio «censimento e monitoraggio dei tanti siti di scavi archeologici clandestini presenti nel territorio di Pompei e in altre località limitrofe», scrive il procuratore Nunzio Fragliasso. Una complessa indagine che ha portato gli investigatori in un fondo agricolo privato, non lontano dall'altra villa, quella di Civita Giuliana, i cui pirati sono stati arrestati, processati e condannati, mentre gli scavi portati avanti dal Parco archeologico riportavano alla luce autentiche meraviglie come il carro da festa o la stanza degli schiavi. 

 

Nel fondo di via Vicinale Tufano c'è un rudere di epoca romana, sotto al quale si diramano i vari ambienti della domus di Numerius Popidius Florus, in parte già riportata alla luce nel 1906 e poi nuovamente sepolta.

Le botole dei tombaroli, distanti circa dieci metri l'una dall'altra, danno accesso a cisterne, ispezionate dai carabinieri con l'ausilio dei vigili del fuoco di Napoli. Da lì partono due tunnel abusivi che raggiungono la domus: il primo a una profondità di circa sei metri e lungo cinque metri, il secondo, precario al punto da rischiare il cedimento, parte già a quattro metri sotto il livello del suolo e segue le mura antiche, ma la sua lunghezza non è stata ancora misurata per motivi di sicurezza. I tombaroli hanno scavato per una larghezza di mezzo metro e un'altezza di sessanta centimetri, come a Civita Giuliana. Sono in corso le indagini per risalire alla loro identità. Con le loro indagini, gli stessi investigatori hanno contribuito a salvare e svelare i tesori di Civita Giuliana, la grande villa di epoca romana che sorge poco fuori dalle mura dell'antica Pompei: le ricerche di un secondo carro forse una biga proseguono senza sosta e tanti indizi portano a credere che quel tesoro, cercato anche dalla camorra, sia ancora sepolto lì. All'antiquarium di Villa Regina è custodito un mosaico raffigurante un serpente e degli animali marini, salvato nel 2007 dai carabinieri di Boscoreale che intervennero proprio in via Vicinale Tufano mentre i tombaroli lo stavano asportando dalla parte ancora visibile della villa di epoca romana. Tesori dell'antica Pompei sono stati trovati nei musei di tutto il mondo, acquistati sul mercato nero delle opere d'arte, perché trafugati dai tombaroli e finiti nella fitta rete di ricettatori internazionali. Per questo, da alcuni mesi è in corso la mappatura delle domus sepolte e potenzialmente preda dei ladri d'arte e archeologia. 

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