Ponticelli, in piazza per le vittime innocenti della strage di camorra del bar Sayonara

Ponticelli, in piazza per le vittime innocenti della strage di camorra del bar Sayonara
di Alessandro Bottone
Giovedì 11 Novembre 2021, 17:41 - Ultimo agg. 12 Novembre, 07:09
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Trentadue anni fa la strage di camorra del “bar Sayonara” a Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli, nella quale morirono Domenico Guarracino, Gaetano Di Nocera, Salvatore Benaglia e Gaetano De Cicco. Questa mattina studenti, associazioni e attivisti hanno fatto memoria delle quattro vittime innocenti in piazza Egizio Sandomenico, a due passi dal luogo in cui avvenne il terribile fatto l'11 novembre 1989.

Il racconto del sacrificio delle loro vite è parte dell'impegno dei famigliari che, insieme agli attivisti raccolti nel Presidio Libera Ponticelli, entrano nelle scuole incontrando i giovanissimi. E raggiungono anche le loro case visitando i luoghi del quartiere di Napoli Est che, negli ultimi mesi, sono stati al centro di faide e agguati di camorra. Omicidi, sparatorie, bombe per intimidire e per zittire hanno generato paura tra residenti e commercianti e segnato le coscienze di chi ha deciso di non voltarsi dall'altra parte. Così è nato il comitato anticamorra che ha evidenziato le esigenze di un angolo della città fragile e troppo spesso abbandonato a sé stesso.

Maggiore presenza di forze dell'ordine, videosorveglianza, scuole aperte di pomeriggio, un piano per recuperare parchi e spazi chiusi e degradati. E, soprattutto, una strategia di grande respiro contro la disoccupazione e la povertà che mette in ginocchio l'area est di Napoli.

Di qui la presenza simbolica, e non solo, di un gruppo di operaie dello stabilimento Whirlpool di Barra che da circa tre anni lottano contro la crisi occupazionale aperta dalla multinazionale di elettrodomestici. Hanno parlato agli studenti delle scuole di Ponticelli, ai docenti e ai rappresentanti delle istituzioni presenti questa mattina. C'erano il vicesindaco del Comune di Napoli, Maria Filippone, e l'assessore alla legalità, Antonio De Iesu. Presenti anche il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, e il Vescovo ausiliare, don Franco Beneduce accompagnato dal Decano della zona orientale don Federico Saporito.

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La difficoltà del quartiere e le sue potenzialità sono state oggetto di un contest fotografico che ha coinvolto una quarantina di studenti, sensibilizzati dai volontari a non essere indifferenti a quanto accade a Ponticelli e a saper guardare al cambiamento che avviene negli anni, come ha evidenziato la professoressa Dora Gentile, referente del Presidio Libera Ponticelli, in risposta a uno studente liceale che dal palco ha evidenziato l'immobilismo e il ripetersi di alcune dinamiche, come quelle criminali.

Nei vari interventi le voci del quartiere e delle realtà quotidianamente impegnante in una serie di attività a favore di giovani e famiglie. La vicesindaco Filippone - che in passato ha lavorato come preside dell'istituto scolastico Marie Curie di via Argine - ha simbolicamente firmato l'appello del comitato anticamorra 'Disarmiamo Ponticelli' e ha promesso il massimo impegno per restituire alla cittadinanza gli spazi verdi e quelli abbandonati. Il Questore Giuliano ha evidenziato la vicinanza della Polizia di Stato al quartiere, non solo per la prevenzione e repressione dei diversi reati, ma anche per il contatto con le scuole e le associazioni. Sul palco anche Sandro Fucito, neo presidente della municipalità di Napoli Est, che ha riflettuto sulla necessità della massima sinergia tra istituzioni e realtà territoriali.

Lotta alla camorra e forte impegno per riqualificare un pezzo di Napoli che, già da anni, soffre la violenza di gruppi criminali sempre più spietati. «Ponticelli chiama Napoli» è il titolo dell'iniziativa scelto dai volontari nella speranza di riuscire a ottenere la giusta attenzione delle istituzioni e della autorità locali facendo della memoria delle vittime innocenti e dell'impegno le azioni necessarie per restituire piena dignità alle persone e ai luoghi.

In piazza erano presenti i rappresentanti della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale di Napoli e quelli di diverse associazioni, come quelle antiracket. Presenti anche consiglieri eletti in consiglio comunale - tra cui l'ex assessore Alessandra Clemente - e del consiglio della VI municipalità.

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