La pasticciera di Qualiano sfida la camorra e fa arrestare il suo estorsore: «Cedere al racket? Mai»

La pasticciera di Qualiano sfida la camorra e fa arrestare il suo estorsore: «Cedere al racket? Mai»
di Cristina Liguori
Domenica 24 Luglio 2022, 10:00
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«Dovete dare mille euro per gli amici di Qualiano». La solita frase pronunciata dai gregari dei clan che taglieggiano i commercianti. Questa volta però la vittima, una pasticciera trentunenne che sul suo lavoro ha puntato tutte le carte, non ha voluto cedere al ricatto della camorra. Si è fatta coraggio e ha denunciato l'estorsore. Una storia di ribellione, una delle poche in un territorio come quelli di Qualiano, da anni piegato dal racket. Grazie al supporto dei carabinieri, la donna è riuscita a far arrestare l'esattore del clan. In manette è finito Ciro Di Meo, 56 anni, di Giugliano, ritenuto contiguo al clan De Rosa che domina a Qualiano. L'arrestato è ora nel carcere di Secondigliano a disposizione dell'Autorità giudiziaria e risponderà di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalle finalità mafiose. «Ho denunciato perché nella mia famiglia lavoriamo onestamente», racconta al telefono la donna: «Negli ultimi tempi, fra Covid e crisi, abbiamo tirato avanti a stento, ma ho voluto lo stesso ristrutturare il mio locale. Poi il mese scorso mi hanno rapinato in casa, prendendomi tutto, fino all'ultima briciola. Ho dovuto iniziare daccapo, un'altra volta. Pagare il pizzo, cedere ai criminali? Sarebbe stato il colmo». La pasticciera si è così rivolta ai carabinieri di Giugliano, guidati dal capitano Andrea Coratza: «Mi hanno rassicurata è fatta sentire protetta. È la scelta giusta». 

«È un giorno buono a Qualiano. Oggi sono molto soddisfatto. Da sindaco prima di tutto ma anche da uomo che coltiva un'idea di legalità che cerca di tramandare ai propri figli», commenta il primo cittadino Raffaele de Leonardis, che vuole «ringraziare pubblicamente» la giovane donna «per il segnale che ha dato al territorio» e «i carabinieri per questa brillante operazione e per l'enorme lavoro quotidiano in città. La paura della commerciante - aggiunge il sindaco - è stata grande ma lo è stata anche la fiducia nelle istituzioni». I militari della stazione di Qualiano, agli ordini del comandante Manuel Giusa, si sono presentati all'appuntamento fissato dalla donna con l'esattore e in pochi istanti hanno stretto le manette ai polsi dell'uomo. «Un esempio di grande coraggio che ogni imprenditore vessato dalla criminalità dovrebbe seguire», insiste il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli: «Nonostante la paura la giovane pasticciera non ha voluto vedere vanificati tutti i suoi sforzi imprenditoriali per colpa della camorra, e ha scelto la strada della legge. È questa la via da seguire in questi casi, non ci sono altri mezzi.

Piegarsi agli estorsori significa avere una condanna a vita, una tassa da pagare per sempre. Noi - conclude Borrelli - siamo dalla parte di questa giovane donna, che ora va sostenuta e tutelata».

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Un'operazione brillante, quella condotta dai carabinieri di Qualiano, che non hanno consentito alle sanguisughe del commercio di estorcere denaro a una giovanissima imprenditrice, che con tanto coraggio ha denunciato il 56enne: è questa l'analisi di un altro consigliere regionale, Pasquale Di Fenza dei Moderati in Campania, che vive nella zona. «La proprietaria della pasticceria - dice Di Fenza - merita tutta la mia ammirazione, non si è piegata ai voleri della camorra e si è affidata alle forze dell'ordine che, come sempre, hanno risposto presente». Il consigliere lancia l'allarme: «Ora è il momento di alzare la guardia. Nel giro di poche settimane si stanno ripetendo notizie legate a fenomeni estorsivi ai danni di imprenditori. La camorra sta tentando nuovamente di mettere le mani sul tessuto economico sociale delle nostre realtà: non lo possiamo consentire, chiediamo punizioni severe per gli estorsori ma soprattutto - conclude - un monitoraggio capillare del territorio da parte delle forze dell'ordine». 

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