Napoli, scende dal bus e sfonda la porta con un pugno

Paura tra i passeggeri poi costretti ad abbandonare l'autobus

L'autobus vandalizzato
L'autobus vandalizzato
di Elena Romanazzi
Sabato 9 Dicembre 2023, 23:05 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 15:46
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Primo l'assalto vandalico alle pensiline di Pianura. Nove distrutte in un sera, il primo dicembre scorsa, nuovo raid questa volta effettuato da un passeggero.

Questa sera, intorno alle 22, un autobus dell'ANM, linea R6, nei pressi di via Pablo Picasso a Pianura, è stato oggetto di un atto vandalico da parte di un uomo di circa cinquant'anni, il quale, dopo essere sceso alla fermata, ha sfondato il vetro della porta anteriore con un pugno ed è scappato.

Increduli e spaventati sia i passeggeri che l'autista. Quest'ultimo è stato costretto ad arrestare la corsa, far scendere le persone a bordo dell'autobus e comunicare l'accaduto alla centrale operativa, affinché intervenissero le forze dell’ordine e per far visionare le telecamere interne, con la speranza di permettere l'identificazione dell'aggressore.

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«Ormai le aggressioni e gli atti vandalici nei riguardi del personale front line e dei beni aziendali pubblici dell'ANM sono diventati una triste abitudine, incontrollata e soprattutto impunita - afferma Marco Sansone dell'Esecutivo Confederale Regionale USB Campania. Solo pochi giorni fa denunciammo la vandalizzazione di ben 9 pensiline dell'ANM proprio nella stessa zona in cui stasera è stato frantumato il vetro della porta anteriore dell'autobus linea R6, ma evidentemente il mancato presidio del territorio, il degradante abbandono delle istituzioni, la mancanza di sicurezza che si avverte soprattutto in alcune periferie e l'impunità di chi commette questi gesti, rendono episodi del genere sempre più frequenti - continua Sansone.

Non ci resta che denunciare anche stavolta e portare solidarietà all'ennesimo lavoratore vittima di violenza gratuita, ma riteniamo assurdo che la IX Municipalità di Napoli Soccavo Pianura continui a restare in silenzio davanti ad episodi che, oltre a mettere in serio pericolo cittadini e lavoratori, umilia ulteriormente la dignità e la qualità della vita di chi abita queste periferie partenopee».

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