Cinquecento euro in più al mese ai percettori del reddito di cittadinanza per chi decide di indossare i panni dello stagionale. La proposta arriva dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, per far fronte all'emergenza manodopera nel settore dell'accoglienza. Gli stagionali mancano da Nord a Sud e i percettori del reddito preferiscono tenersi stretta la misura governativa. Mentre allo studio dei ministeri del Turismo, del Lavoro e dell'Economia si è immaginato di lasciare parte del reddito di cittadinanza a chi accetta un lavoro stagionale, De Luca incassa e rilancia.
«Abbiamo una carenza incredibile di personale stagionale spiega il governatore -.
Ciò che invece sta pensando di introdurre il Governo lo ha spiegato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «Lasciamo parte del reddito di cittadinanza a chi accetta un lavoro stagionale. E salviamo così il turismo. Con 300 mila posti vuoti servono scelte che favoriscano rincontro tra domanda e offerta di lavoro. Alberghi e ristoranti chiudono parte dell'attività perché non trovano più il personale. Quando piove apro l'ombrello ha detto il ministro in un'intervista pubblicata dal Mattino -. La carenza di manodopera stagionale è talmente accentuata che, pur di averla, sono pronto a valutare ogni ipotesi». Insomma, il rischio di ritrovarsi dopo due anni di stop, a causa del Covid, con operatori alberghieri e della ristorazione costretti a chiudere le stanze o non accettare prenotazioni ai tavoli per mancanza di personale in alberghi e ristoranti è dietro l'angolo. La proposta del Governo potrebbe intrecciarsi con quella del governatore De Luca. È evidente che sia il Governo, che le Regioni a maggiore trazione turistica, siano pronte a tutto pur di mettere in salvo la stagione turistica.
Ma De Luca, come sempre durante le sue dirette, è un fiume in piena. Ieri è tornato sulla questione dell'Autonomia differenziata: «Si è aperta la discussione e si è aperta la discussione nel modo peggiore possibile tuona il governatore -. Altro che autonomia, solidarietà nazionale. La bozza di proposta che è circolata in questi giorni è una vera e propria provocazione. Prevede la compartecipazione delle Regioni richiedenti dell'Autonomia differenziata al gettito Iva che si determina nella regione di appartenenza. Cioè la regione che ha più ricchezza e che ha una base imponibile più ampia si arricchirà ancora di più a danno delle regioni meridionali». Poi l'affondo: «Quello che mi sconcerta è che non c'è senso di vergogna anche solo a proporre, a ipotizzare queste cose in violazione della Costituzione che prevede come obbligo costituzionale interventi di solidarietà per le aree meno sviluppate del Paese». De Luca propone di «dare mandato all'ufficio parlamentare di bilancio della Camera dei deputati, che è un ufficio di studi molto accreditato e serio, e alla Svimez di fare un'operazione verità. Spiegare agli italiani quante sono le risorse reali che arrivano al Sud. Vedrete che scopriremo cose incredibili, inimmaginabili».