Tutta colpa di una bomba. Di un ordigno bellico rinvenuto durante i lavori di manutenzione straordinaria dei Regi lagni nell'area nolana. Ritrovato a Camposano dagli operai di Sma con l'innesco ancora attivo ha comportato la decisione di sospendere i lavori in tutta la zona per mettere in atto un piano di bonifica e scongiurare il pericolo di saltare tutti in aria. È successo un mese fa ed è da allora che gli interventi predisposti in tre alvei, il Gaudo, l'Avella e il Quindici, che attraversano numerosi Comuni dell'area nolana sono fermi. Uno stop generale. Una sospensione che non riguarda solo il luogo in cui è stata trovata la bomba ma tutti i cantieri interessati dal progetto di manutenzione straordinaria.
Quanto basta per far prendere carta e penna al sindaco di Nola Gaetano Minieri e all'assessore ai lavori pubblici Angelo Siano e diffidare le istituzioni competenti.
In più, com'è scritto nella lettera firmata dal sindaco Minieri e dall'assessore Siano, «l'eventuale esondazione dell'Alveo Quindici in località Poverello, potrebbe invadere la fascia di binari che costeggia il corso d'acqua e provocare interruzioni anche al traffico ferroviario».
Allarme rosso, dunque. Tanto da invocare la ripresa «con la massima urgenza dei lavori di recupero del sistema idraulico per il reticolo che attraversa i Comuni dell'area». Bomba o non bomba, insomma, per dirla con Antonello Venditti. Intanto la sospensione oltre che Nola interessa anche altri territori, a cominciare da Camposano dove fu trovato l'ordigno ancora innescato e da Liveri, Palma Campania, Cimitile, Cicciano, e Tufino. I lavori affidati a Sma Campania, società in house della Regione avrebbero dovuto risolvere il problema della mancanza di manutenzione che ha trasformato anche i Regi lagni in vere polveriere e non solo perchè lì dentro sono finiti anche gli ordigni.
La verità è che ancora una volta si scontano i ritardi atavici, i guasti dell'annosa mancanza di interventi che ora rischia di trasformare un progetto di manutenzione in un'impresa lunga e rischiosa. Non solo ricettacolo di rifiuti e detriti, adesso addirittura campo minato. Da qui la necessità di una bonifica che adesso dovrà consistere prima nella rimozione di altri residui bellici e poi di ciò che impedisce il flusso delle acque.