Un masterplan per il Mezzogiorno entro metà settembre. Fino ad allora #zerochiacchiere, ma «proposte concrete». È l’obiettivo del segretario-premier condiviso dal suo partito. Che delimita il campo di gioco con «tre paletti». Il primo: «L’Italia è ripartita, il Meridione no». Il secondo: «Il problema Sud non è la mancanza di soldi, ma la mancanza della politica». Infine, «un investimento sul capitale umano, in particolare sull’infanzia negata e sull’abbandono scolastico, un investimento sulla cultura per il valore identitario che esprime e che rende diverso il nostro Paese dagli altri, un punto chiave per il Sud e per l’Italia», a partire dal «piano contro la povertà che sigleremo a settembre assieme alle fondazioni bancarie». L'annuncio di Matteo Renzi arriva nel corso della riunione monotematica sul Sud della direzione del Partito democratico al Nazareno, «il primo di una serie di appuntamenti», il secondo dei quali sarà una riflessione-seminario ad hoc durante la festa nazionale dell'Unità «o il 5 o il 6 settembre» a Milano.
«Nessuna conclusione e nessun documento risolutivo» ieri dal vertice quindi, ma «l’inizio di un percorso lungo un mese» da concludere il 15-16 settembre alla ripresa dei lavori parlamentari e prima della» legge di «stabilità», perché «il problema è complesso», aggiunge.
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