Rfi, ipotesi legami con il clan Moccia: imprenditore assolto

Cade un'ipotesi di accusa, il manager è a giudizio per presunti legami con i casalesi

Rfi, ipotesi legami con il clan Moccia: imprenditore assolto
Rfi, ipotesi legami con il clan Moccia: imprenditore assolto
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Giovedì 9 Novembre 2023, 20:43 - Ultimo agg. 10 Novembre, 07:05
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Appalti per Rfi, ipotesi infiltrazioni del clan Moccia, viene assolto il manager giuglianese Crescenzo De Vito. A darne notizia è il suo avvocato Michele Riggi (che assiste De Vito, assieme al collega Giuseppe Guida), che dichiara: «È una sentenza importante per l'imprenditore giuglianese Crescenzo De Vito, che era stato accusato dalla Dda di Napoli di aver favorito il clan Moccia nel business degli appalti della Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) per la costruzione delle reti dell'Alta Velocità. Oggi il manager della Macfer Srl è stato prosciolto da ogni accusa nel giudizio abbreviato che si è tenuto davanti al Gip del Tribunale di Napoli». Va ricordato, comunque, che Crescenzo De Vito è tuttora sotto giudizio nel corso di un procedimento non ancora chiuso, in relazione a presunti rapporti con i casalesi di Francesco Schiavone, secondo quanto emergeva dalle indagini dei pm Ardituro e Arlomede: una vicenda nella quale il Riesame annullò la misura cautelare degli arresti domiciliari e quella reale del sequestro dell'azienda.

Ma torniamo all'inchiesta sulle presunte infiltrazioni dei Moccia nella rete degli appalti della Rfi.

Parliamo di un'inchiesta della Procura partenopea del 2018, lì dove De Vito era stato accusato di due reati: turbativa del procedimento di scelta del contraente nelle gare d'appalto (articolo 353 bis) e riciclaggio di proventi illeciti, entrambi con l'aggravante del metodo mafioso. Secondo la Dda, De Vito, nell'assegnazione di un lotto ferroviario, aveva partecipato a un'Ati (associazione temporanea di imprese) con una ditta riconducibile al clan Moccia di Afragola e avrebbe poi reimpiegato e riciclato i flussi finanziari provenienti delle gare d'appalto a favore del clan. 

Difeso dagli avvocati Michele Riggi e Giuseppe Guida, il manager giuglianese è stato assolto davanti al Tribunale di Napoli. A pronunciare la decisione il giudice Gabriella Logozzo. L'assoluzione è arrivata con due formule diverse: perché «il fatto non sussiste», in merito alla presunta turbativa nel procedimento di assegnazione delle gare, e per «non aver commesso il fatto» rispetto all'attività di riciclaggio. 

Con la sentenza di assoluzione è stato disposto anche il dissequestro dell'azienda e dei beni patrimoniali di Crescenzo De Vito, finiti sotto chiave nel 2021 e sottoposti ad amministrazione giudiziaria. La Macfer è un'azienda specializzata nella costruzione di infrastrutture ferroviarie dal lontano 2009. Spiegano i legali: «Con il procedimento penale in corso, c'era il rischio di perdere una delle migliori realtà imprenditoriali del settore. La decisione del Tribunale restituisce al manager giuglianese la piena disponibilità della sua azienda e pone fine a un'annosa vicenda giudiziaria».

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