Racket, il piano antimafia: «Più aiuti a chi denuncia»

A Ercolano l'assemblea regionale delle associazioni antiracket

Chiara Colosimo
Chiara Colosimo
di Dario Sautto
Venerdì 10 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 11 Novembre, 07:55
4 Minuti di Lettura

«Stiamo valutando modifiche di leggi per migliorare le condizioni dei testimoni di giustizia che denunciano il pizzo e per essere più duri sugli scioglimenti per infiltrazioni delle mafie nelle amministrazioni comunali. Non è possibile che, come accaduto a Caivano, il fratello di un boss possa candidarsi ed essere eletto due volte consigliere comunale». Chiara Colosimo, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, ha scelto Ercolano e l'assemblea regionale delle associazioni antiracket aderenti alla Fai per annunciare «l'avvio di due comitati interni alla Commissione» per valutare le due modifiche di leggi. Ercolano, città «deracketizzata», modello per la lotta al pizzo è stata scelta non a caso per questo evento, che ha visto la partecipazione del prefetto di Napoli, Claudio Palomba, nonché di Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, vertici delle forze dell'ordine e, ovviamente i referenti Fai: il presidente Luigi Ferrucci e il responsabile ercolanese Pasquale Del Prete. L'evento si è svolto all'interno della sede del Parco Archeologico di Ercolano, alla presenza del presidente Francesco Sirano. Dopo una passeggiata all'esterno dell'area degli scavi, lungo via Mare, con il sindaco Ciro Buonajuto la presidente della Commissione Antimafia ha deposto un mazzo di fiori in ricordo di Salvatore Barbaro, vittima innocente dei clan. Il giovane garzone di una salumeria che amava cantare fu ucciso a novembre 2009 perché scambiato per un boss della camorra che aveva la sua stessa automobile. Dall'incontro di ieri è venuto fuori un dato preoccupante: le denunce per estorsione reggono, mentre quelle per usura sono in netto calo. A lanciare l'allarme sono il questore Maurizio Agricola e il generale Antonio Jannece, comandante della Legione carabinieri Campania. «Per l'usura, il fenomeno resta spesso sommerso, c'è maggiore difficoltà a denunciare» ha detto il questore Agricola. «Ma l'invito è sempre quello a denunciare, altrimenti si rischia di entrare in un percorso che peggiora la situazione» gli ha fatto eco il generale Jannece. Il prefetto Palomba ha specificato come «dietro questi fenomeni è forte la presenza dei clan, come evidenziato dalle ultime inchieste giudiziarie». Riferimento è al blitz anticamorra di poche settimane contro il clan Pesacane di Boscoreale, specializzato proprio nell'usura. «Chi non denuncia ha aggiunto Chiara Colosimo rischia di diventare complice, è bene ricordarlo». Nel corso del suo intervento, Palomba ha annunciato che ci sarà «un aggiornamento del protocollo su racket e usura con le associazioni, chiederemo maggiore partecipazione alle banche». 

Video

Ma il vero obiettivo della Prefettura di Napoli è contenere il fenomeno della dispersione scolastica: «In alcuni quartieri della città e in zone della provincia, il livello è preoccupante.

Dobbiamo recuperare quei ragazzi che lasciano già alle medie, spesso semplicemente perché i genitori non li accompagnano a scuola. Dobbiamo capire perché succede e investire su scuola e sport, come per Caivano». Maria Grazia Nicolò ha annunciato l'avvio di un «osservatori nazionale insieme a Banca d'Italia e Abi, per studiare correttivi alle leggi che riconoscono gli indennizzi alle vittime delle mafie, per velocizzare il percorso di reinserimento nel mercato per aziende e commercianti». Luigi Ferrucci, presidente della Federazione Antiracket Italiana, ha ricordato che «nell'ultimo triennio Fai Campania si è costituita 32 volte parte civile nei processi al fianco di imprenditori vessati da estorsioni e usura», mentre il sindaco Buonajuto è convinto che sia «importante investire nella cultura per incidere sui giovani, il loro futuro è nella bellezza di questo territorio». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA