Riviera di Chiaia, ecco
​la strada più trafficata di Napoli

Riviera di Chiaia, ecco la strada più trafficata di Napoli
di Paolo Barbuto
Sabato 5 Settembre 2020, 09:26
4 Minuti di Lettura

È stato aggiudicato l'appalto per la realizzazione del progetto di semafori intelligenti, dopo quasi un anno di stop dovuto ai consueti ricorsi al Tar e alle conseguenti paludi burocratiche da superare, il progetto può finalmente decollare. È stato assegnato a un gruppo di imprese e professionisti guidato dall'azienda padovana La Semaforica che ha presentato il progetto migliore e il prezzo più stracciato: poco meno di quattro milioni e mezzo rispetto ai sei messi sul tavolo dal Comune di Napoli. Si parte nel giro di un paio di mesi, poi occorrerà un anno intero per la realizzazione del progetto, ma nel frattempo studi e verifiche sono già stati effettuati e presentano il consueto scenario da incubo del traffico partenopeo.

LA CLASSIFICA
In effetti il documento non viene presentato come una classifica vera e propria. Gli esperti del Dieti, il dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione della Federico II, hanno semplicemente preso come punto di riferimento le strade a più intensa percorrenza e si sono piazzati per fare rilevamenti puntuali come solo i ricercatori universitari sanno fare. Hanno presidiato le strade dalle sei alle 21 e hanno preso nota del passaggio dei mezzi di quarto d'ora in quarto d'ora in modo da avere un quadro minuzioso dello sviluppo del traffico, da poter poi utilizzare nell'organizzazione dei semafori intelligenti.

LEGGI ANCHE Napoli riparte nel caos: 14 cantieri stradali aperti a settembre

La classifica l'abbiamo realizzata noi prendendo strada per strada e mettendole in fila per numero di passaggi. Al primo posto c'è la Riviera di Chiaia con quasi 60mila passaggi al giorno in entrambi i sensi, subito dopo viene via Cinthia a Fuorigrotta, il resto della classifica che siamo riusciti a generare, lo leggete in questa stessa pagina. Non sembri strano che via Marina non rientra ai primissimi posti di questo elenco (la verifica è stata effettuata in via Vespucci): i numeri dei transiti non sono così elevati proprio a causa del perenne traffico che rende lenti i passaggi e di conseguenza abbassa il numero dei potenziali utilizzatori.

IL FUTURO
Insomma, appare chiaro anche a voi che il numero delle auto che transitano su una strada non garantisce automaticamente il caos del traffico. Le variabili possono essere tante, dai restringimenti per lavori alle continue svolte che rallentano il flusso, dalla portata di ogni singola strada alla maledizione della doppia fila che occlude i passaggi. Insomma, non di soli flussi di traffico si ciba il caos napoletano, ecco perché assieme alla svolta tecnologica dei semafori intelligenti occorrerebbe un nuovo corso di educazione stradale per molti nostri concittadini, oppure una severissima mano dura da parte della polizia municipale. Poi arriverà la svolta futura che, almeno sulla carta, sembra avvincente: semafori collegati in modalità telematica per leggere il traffico e decidere di conseguenza a chi dare il verde e a chi il rosso, roba che sembra piovuta giù dal futuro. Invece in molte grandi città d'Italia e del Mondo questi sistemi esistono da tempo e non sembrano più emozionanti per nessuno.
 



IL DIALOGO
Ma come funziona il sistema di semafori intelligenti che, se tutto andrà bene, nell'autunno del 2021 potrebbe già essere attivo a Napoli? Tutto si basa sul dialogo fra i vari impianti piazzati in città. Agli incroci più delicati vengono sistemate telecamere che riescono a comprendere cosa sta accadendo al traffico automobilistico circostante, così partono impulsi che vengono gestiti da un computer centralizzato che decide come distribuire le onde verdi oppure quando bloccare più a lungo incroci ai quali, da un lato, non ci sono automobili in vista. Per riuscire nell'impresa è necessario collegare l'intero sistema semaforico di Napoli a un processore che, però, per distribuire i suoi comandi dovrà avere semafori in grado di rispondere: intelligenti, appunto. Diventeranno intelligenti grazie all'applicazione di nuovi sistemi di comando (quelle scatolette che si trovano di fianco agli impianti e oggi sono temporizzate in maniera fissa per dare sempre la stessa sequenza di rosso e verde): con quel cervello applicato di fianco, i semafori riusciranno a rispondere ai comandi del computer e a gestire il traffico senza creare ingorghi.
Adesso, dopo questa meravigliosa iniezione di fiducia nella tecnologia, ci permettiamo una chiosa finale meno entusiasmante: siamo certi che i semafori intelligenti avranno la meglio sulla drammatica incapacità di rispettare le regole stradali da parte dei napoletani? Solo l'esperienza diretta ci darà certezze.
Noi, attualmente, non riusciamo ad essere fiduciosi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA