San Gregorio Armeno, gli artigiani: «Basta con bar e ristoranti»

Una petizione dei titolari delle botteghe

San Gregorio Armeno
San Gregorio Armeno
di Gennaro Di Biase
Sabato 30 Settembre 2023, 10:38 - Ultimo agg. 2 Ottobre, 07:24
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Botteghe contro food, artigianato contro cibo. Novità sul caso "Scaturchio" scoppiato nelle scorse ore nella Napoli dei pastori: l'associazione Le Botteghe di San Gregorio ha lanciato ieri una petizione popolare. Una raccolta firme che arriva, secondo la nota dei rappresentanti dei maestri del presepe dopo la richiesta di centinaia di residenti e cittadini intenzionati a dire "no" all'apertura di altre attività estranee all'artigianato e al commercio presepiale, in linea cioè con la recente delibera comunale 246 di circa due mesi fa. «Firmiamo tutti è l'appello per difendere via San Gregorio Armeno e l'arte presepiale napoletana». Intanto, in un intervento in consiglio comunale, Gennaro Esposito propone di estendere a nuove strade il blocco delle licenze.

Ricostruiamo la vicenda e gli avvenimenti degli ultimi giorni: nel tardo pomeriggio del 27 settembre, primo giorno dell'attività, i vigili urbani dispongono la chiusura del nuovo negozio di Scaturchio al 54 di via San Gregorio Armeno.

Alla base dell'intervento, c'è il vincolo sulle licenze posto dall'amministrazione comunale in estate a tutela del centro storico Unesco e della strada dei pastori.

La delibera 246 del 20 luglio ha stoppato in zona, e per 3 anni, le autorizzazioni di attività che non siano d'artigianato. Per il Comune, si era trattato della «prima concreta applicazione della nuova disciplina voluta dal sindaco Manfredi a tutela del centro storico Unesco come da nota comunale Gli uffici comunali, in applicazione della norma adottata per la limitazione delle aperture di attività di somministrazione, hanno impedito l'apertura di un'attività di somministrazione in via San Gregorio Armeno. Tale zona, a vocazione storicamente artigianale per la presenza dei presepiai, è particolarmente protetta dalla disciplina del commercio entrata in vigore a fine luglio 2023. La Scia presentata risulta infatti inefficace poiché non è prevista alcuna norma transitoria per la zona di specifica tutela di San Gregorio Armeno. Qui, il blocco triennale riguarda tutte le attività che non sono direttamente connesse alla produzione o vendita legata alla lavorazione artigianale dei pastori, in modo da preservarne l'autenticità».

Qualche ora dopo, gli artigiani scendono in campo per sostenere la mossa della polizia locale. Anche se il marchio "Scaturchio", si sa, è uno dei più noti e stimati della tradizione dolciaria partenopea. Fatto che, tra l'altro, viene riconosciuto dagli stessi maestri del presepe. «Stiamo facendo una battaglia per evitare che i fast-food distruggano l'artigianato antico di Napoli dice Gabriele Casillo, coordinatore dell'associazione Le Botteghe di San Gregorio Da ieri abbiamo iniziato la raccolta firme, indipendentemente dall'eventuale ricorso al Tar di Scaturchio. Si tratta di una pasticceria storica». «Siamo già a quasi 100 firme, ma la raccolta è partita da poche ore spiega Vincenzo Capuano, presidente dell'Associazione Le Botteghe di San Gregorio Sono amante delle eccellenze, e di sicuro Scaturchio è una di queste. Ma San Gregorio Armeno è una via di artigiani e non di cibo. Stiamo lavorando all'istituzione di una Scuola del Presepe napoletano, che sarà attiva nei prossimi mesi. Poi lanceremo la campagna per l'iter del riconoscimento Unesco del presepe. Ma bisogna proteggere San Gregorio Armeno dal food. Sappiamo già di altre attività interessate ad aprire friggitorie e pizzetterie in mezzo alle botteghe».

Dopo la petizione, intervengono i legali della storica pasticceria: «Il Tar ci ha consentito di riaprire - dichiara l'avvocato Gianluca Lemmo, legale di Scaturchio -, si tratta di una sospensiva del provvedimento degli agenti della polizia municipale ma la decisione del Tribunale non è definitiva. I giudici si esprimeranno a fine ottobre, e fino ad allora Scaturchio sarà aperto. Ci dispiace che su un marchio storico della città si sia sollevato una polemica di questo tipo: Scaturchio non è un fast food. Altro tema che stona è che per la delibera del Comune a San Gregorio potrebbe aprire una libreria dove sarebbe possibile acquistare anche cibo e bevande ma non il marchio storico della pasticceria».

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