Scudetto al Napoli, delirio a Fuorigrotta e cortei in centro e periferia

Tra i vicoli e le piazze un festival per la vittoria

Festeggiamenti a Napoli
Festeggiamenti a Napoli
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 8 Maggio 2023, 08:49 - Ultimo agg. 17:40
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Fuorigrotta, è qui la festa. Nel calendario dal sapore giubilare che segna le tappe per la celebrazione del terzo scudetto, la giornata di ieri si iscrive di diritto nella storia sportiva della città.

E oggi è qui la grande festa: se l'aggiudica di diritto il quartiere degli eventi calcistici e dei successi azzurri. Anzi, gli happening si sdoppiano, perché se all'interno del Maradona va in scena l'abbraccio alla squadra campione d'Italia, c'è una folla straripante che assedia lo stadio: almeno diecimila persone che non sono riuscite a trovare il biglietto per Napoli-Fiorentina.

E la scena si replica in ogni piazza, in ogni strada di Napoli, dal Plebiscito (dove in serata si concentreranno decine di migliaia di persone) ai vicoli dei Quartieri, dal Vomero a Secondigliano. Bisognerebbe poi avere le ali per godersi lo spettacolo che solo i droni riescono a regalarci: vista dall'alto, Napoli è tutta un tripudio di fuochi artificiali, sembrano tanti vulcani che eruttano luce e energia.

Sarà ancora una volta una notte lunghissima per i tifosi, e non solo per loro. Nel centro affollato di turisti, l'euforia ha contagiato anche loro. Alle spalle della Curva A, sempre a Fuorigrotta, si contano centinaia di francesi, olandesi, americani, spagnoli, coreani, e chi più ne ha più ne metta: tutti d'azzurro vestiti e sciarpati. E poi cortei, concerti di trombette, mortaretti e striscioni. «E mò chi cio' dice o nonno?», recita un fascione issato all'ingresso della Sanità.
Ma questo scudetto è soprattutto loro, dei ragazzi. I più giovani, quelli della "generazione3.0": sono quelli nati dopo il 1990, e dunque oggi rientrano in una fascia d'età che spazia dai bambini ai trentenni; sono loro che - dai social ai cartelli, alle Tshirt stampate - si consegnano il testimone racchiuso in un mantra: «Oggi ho vinto anch'io».

Ma torniamo a Fuorigrotta. Tutte le strade circostanti allo stadio Maradona brulicano di gente di ogni età e di ogni estrazione sociale, perché Napoli dimostra di essere città "stretta ed inclusiva" anche davanti al pallone: e ti capita di vedere il professore universitario che abbraccia il disoccupato, la casalinga con il pensionato, la mamma di famiglia con bambini nel passeggino al seguito, e papà con gli occhi lucidi, e sorrisi, singhiozzi di felicità e urla al cielo.

Perché questo è il nostro, il loro giorno atteso 33 anni.

Mentre inizia la partita, a Fuorigrotta, e mentre gli occhi di oltre 50mila fortunati spettatori che sono all'interno restano incollati al rettangolo di gioco, chi è rimasto fuori si attacca ai cellulari per seguire in streaming il match, o anche solo seguire il risultato in diretta.

 

Boato al gol di Osimhen, su rigore. E al fischio finale, quando iniziano a sfilare carri, auto riverniciate d'azzurro con il simbolo della Società Sportiva Calcio Napoli, sfilate di procaci ragazze sui camion imbragati da teloni azzurri. Un signore di mezz'età ha trasformato la sua bicicletta in un velocipede travestito da "ciucciariello", e se ne va in lungo e in largo con una sirena modello forze dell'ordine.

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È il grande abbraccio collettivo che scioglie le tensioni delle scorse settimane. Oggi a Napoli festeggiano anche gli animali: decine di cani al guinzaglio dei loro padroni con vestitini azzurri sui quali campeggiano i nomi dei campioni, i più gettonati sono - guarda caso - Osimhen, Kvaratskhelia.
È una grande festa pacifica, e non riesce a sporcarla nemmeno un'improvvisa scintilla di male, quando - tra il primo e il secondo tempo - a ridosso dei varchi che danno accesso al settore dei Distinti si scatena una violenta lite tra due gruppi di persone. Un banale litigio che rischia di degenerare: ma intervengono subito i carabinieri a sedare gli animi e separare i contendenti.

Fanno affari i bancarellari con i gadgets del Napoli e che sfornano panini con la porchetta accompagnati da fiumi di birra. Tutto procede nel modo più tranquillo fino a quando - all'interno dello stadio - inizia il grande spettacolo finale con effetti speciali, cantanti e i calciatori. Chi resta fuori si accontenta, perché oggi la cosa più importante è avere vinto. Ed essere primi.

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