Shopping e truffe on line, dati rubati e carte clonate a Napoli: «Così compravano griffe»

Denuncia ai carabinieri di Verbania ma il traffico illecito partiva da Napoli

Truffa online
Truffa online
di Viviana Lanza
Venerdì 15 Dicembre 2023, 23:46 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 09:30
3 Minuti di Lettura

Avevano trovato un modo per eludere i sistemi di sicurezza di istituti di credito, adescare vittime con la tecnica del phishing e creare carte di credito virtuali per acquistare online o nelle boutique di Milano e Roma abbigliamento e accessori d’alta moda. Con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle frodi informatiche e all’accesso abusivo a sistemi informatici, otto persone sono state arrestate (quattro sono in carcere e quattro agli arresti domiciliari) tra Napoli, Pozzuoli, Casoria, Volla e Trecase. Uno dei colpi lo stavano tentando proprio mentre, nel corso delle indagini, i carabinieri stavano eseguendo una perquisizione. Due degli otto indagati sono stati sorpresi in flagranza di reato mentre provavano a completare l’iter fraudolento che avrebbe spillato soldi all’ignara ennesima vittima. Ieri poi l’indagine è arrivata a una svolta e i carabinieri dei comandi provinciali di Napoli e Verbania hanno dato esecuzione ai provvedimenti di arresto firmati dal gip del tribunale di Napoli su richiesta dei pm che hanno indagato sulle truffe online, operazione battezzata “Sfarzo criminale”.

Gli indagati sono Francesco Rossarolla, 29enne; Pasquale Aveta, di 57 anni; Salvatore Pagnotta, 28enne; Vincenzo Strino, di 45 anni; Erminia Sessa, di 27 anni; Domenico Guadagno, 55enne; Carmela Marzano, 56enne; Domenico Carandente Giarrusso, di 31 anni. Per tutti vale la presunzione di innocenza e tutti avranno modo di difendersi e chiarire la propria posizione nelle successive fasi dell’inchiesta. È stata la denuncia di un correntista di Verbania a dare impulso, nel 2021, all’attività investigativa.

Poi sono arrivate le altre denunce e come in un puzzle, mettendo assieme le informazioni, gli inquirenti sono riusciti a risalire al network criminale che aveva base a Napoli e referenti in provincia.

Il gruppo, attraverso la tecnica del phishing, si appropriava dei dati dei correntisti e svuotava i loro conti bancari. Tutto iniziava con un finto sms della banca inviato alla vittima; il messaggio conteneva un link che, se aperto, indirizzava a un sito web clone di quello della banca e invitava a inserire dati sensibili come nome utente, password e pin di accesso al conto. Una volta ottenute queste credenziali, la truffa diventata realizzabile. 

Video

I carabinieri hanno ricostruito oltre 300 episodi fraudolenti e calcolato ben 146 vittime sparse in tutta Italia. La banda è accusata di aver colpito praticamente in ogni regione, scegliendo le vittime da liste di correntisti di alcuni istituti di credito recuperate sul dark web. A ogni correntista finito nella loro rete, i truffatori prendevano in media dai mille ai 2mila euro. Tra il 2021 e il 2022 la banda avrebbe portato a termine colpi per circa 164mila euro, denaro che i carabinieri hanno recuperato eseguendo, accanto agli arresti, sequestri preventivi di beni e di computer e telefoni cellulari presumibilmente usati per mettere in atto le truffe.

© RIPRODUZIONE RISERVATA