Venere degli stracci, imputato condannato a due anni e sei mesi, invece dei quattro incassati in primo grado. Ma resta in cella, dal momento che la corte si è riservata di fronte all’esigenza di valutare la documentazione presentata per una eventuale concessione degli arresti domiciliari. È questo il verdetto della Corte di appello (presidente Rovida), che ha accolto la richiesta del sostituto pg Luigi Musto, che aveva chiesto di rimodulare la pena: non più incendio ma danneggiamento seguito da incendio.
È questo il verdetto di secondo grado per Simone Isaia, come responsabile della distruzione della Venere degli stracci, opera di Michelangelo Pistoletto che lo scorso luglio andò in fiamme per opera di Isaia. La corte si è riservata la decisione per quanto riguarda la possibilità di concedere i domiciliari come chiesto dallo stesso vescovo di Napoli.