Hanno stampato anche i badge, con tanto di foto e di firma in calce. Hanno preparato tutto, probabilmente in cambio di soldi, costruendo a tavolino delle figure professionali ineccepibili: impiegati negli impianti di conferimento e di smaltimento dei rifiuti, un posto a tempo indeterminato nei ranghi della pubblica amministrazione (magari all'interno di un ufficio della regione Campania, a passare carte e a scaricare delle mail). Tutto formalmente impeccabile e fasullo al tempo stesso, quanto basta a spingere la Procura ad aprire un'indagine, per verificare l'esistenza di presunti maneggi all'ombra di un'azienda regionale specializzata nel contrasto all'emergenza ambientale. Parliamo della Sma Campania, della società interamente regionale che si occupa - tra l'altro - di smaltimento di fanghi e della bonifica di impianti di depurazione nelle zone industriali del territorio. Una società che ha di recente cambiato il proprio management, con un vertice che si è fatto promotore di una denuncia, nel tentativo di fare chiarezza su operazioni oggettivamente poco chiare. A firmare l'esposto spedito in Procura, ci ha pensato un politico e amministratore di lungo corso, vale a dire il presidente del consiglio di amministrazione della Sma Tommaso Sodano, in passato vicesindaco di Napoli (ai tempi della prima giunta De Magistris), da sempre esponente della sinistra ambientalista.
È toccato al presidente Sodano affidarsi a un avvocato, il penalista napoletano Francesco Picca per raccontare - in sede di denuncia - quanto gli è toccato assistere alcuni mesi fa.
Ma non è finita. C'è un altro punto che merita di essere approfondito, sempre alla luce di quanto messo nero su bianco da Sodano. Stando alla denuncia, le donne che hanno portato i dati anagrafici alla Sma avrebbero portato a termine alcuni corsi di formazione all'interno di un centro Caf di Gianturco. E non è un caso, che nelle poche righe che accompagnavano i profili di soggetti da assumere, si fa riferimento a due nomi che avrebbero fatto da garanti all'intera operazione. Possibile a questo punto che qualcuno abbia organizzato una sorta di messa in scena, all'insaputa dei vertici della Sma, ma anche dei soggetti indicati come garanti di un accordo mai realizzato. Quanto basta a portare avanti un'indagine che punta a verificare l'ipotesi di millantato credito e di sostituzione di persona (sia in riferimento ai presunti tutor della formazione, sia a proposito dei soggetti indicati come mediatori della trattativa), in uno scenario nel quale non si esclude una truffa in danno di più persone.
E non è un caso che la Procura punta ad accertare anche una circostanza che viene indicata nel corso dell'esposto. Un retroscena che riguarda possibili maneggi di denaro, per la frequentazione di corsi di formazione in vista di assunzioni concordate a tavolino (ovviamente parliamo di assunzioni mai avvenute). Si legge nella denuncia: «Quando ho chiesto alle donne se avessero sborsato dei soldi - ha spiegato Sodano - mi hanno guardato con espressione stranita, senza rispondere». Una circostanza attualmente al vaglio dei carabinieri, nella nuova inchiesta all'ombra di un ufficio pubblico regionale.