Sorrento, espianto multi organi all’ospedale Santa Maria della Misericordia

Sanità
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di Antonino Siniscalchi
Sabato 17 Luglio 2021, 13:20
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SORRENTO - Una vita che si è spenta conserva la luce per illuminare quella di altri che soffrono. Un malore improvviso, una emorragia cerebrale ha troncato improvvisamente l’esistenza di un uomo di 63 anni di Sant’Agata sui due Golfi, marito e padre di quattro figli. Una tragedia per una famiglia laboriosa e unita. Un evento luttuoso che ha aperto il cuore alla solidarietà, autorizzando l’espianto degli organi, eseguito all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento.

«Ad effettuare il prelievo di cornee, fegato e reni – spiega il direttore sanitario del nosocomio sorrentino, Giuseppe Lombardi – è stata un’equipe specializzata dell’ospedale Cardarelli di Napoli presso la, nostra struttura». Il 63enne era stato ricoverato domenica scorsa per una aneurisma presso il reparto anestesia e rianimazione in condizioni apparse subito molto critiche. Successivamente, accertata la morte cerebrale, la famiglia ha deciso di donare gli organi. Così il fegato e i reni sono stati trasferiti in una città del Sud per ridare speranza a due persone affette da serie complicazioni; le cornee, invece, sono state affidate alla banca degli occhi.

L’espianto multi organi, iniziato ieri mattina presto, si è concluso poco dopo mezzogiorno. Un elicottero atterrato al campo Italia ha effettuato la staffetta verso Napoli, crocevia per le varie destinazioni degli organi.

Il coordinamento tra l'ospedale e lo stadio cittadino affidato ai carabinieri della compagnia di Sorrento. Giunti a destinazione, il fegato è stato utilizzato per un trapianto salva vita, mentre i reni eviteranno al beneficiario la dialisi. L’ultima donazione mediante espianto di organi presso l’ospedale di Sorrento risale a circa un anno e mezzo fa. Non sempre ci sono le condizioni per poter prelevare gli organi e non sempre, come è comprensibile, c’è il consenso dei familiari. In questo caso, invece, c'è stata piena convergenza della famiglia dell'uomo nella scelta di donare gli organi. Una scelta, peraltro, immediata che lascia poche opportunità di meditazione e riflessione. Sostenuta, quindi, da generosità e altruismo, sentimenti che non sempre riescono a trovare la convergenza unanime. Un gesto di grande solidarietà, destinato a manifestare un esempio sul quale riflettere. In questa circostanza Il prelievo multi organi è stato autorizzato dalla moglie e dai figli dell’uomo deceduto per un gesto oltre la vita del proprio congiunto.

«Abbiamo interpretato - hanno spiegato i familiari del 63enne - sicuramente la volontà di nostro padre. La nostra è una famiglia religiosa animata da spirito di solidarietà».

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