E proprio qualche giorno fa - si ricorda - Leonardi ha diffuso la notizia di essere destinatario di un provvedimento della Commissione Centrale di Protezione che sancisce il suo cambio di status, da testimone di giustizia a collaboratore. «Una doccia fredda - affermano de Magistris e Borsellino - un pregiudizio alla dignità di un uomo che coraggiosamente ha denunciato, mettendo a repentaglio la sicurezza personale e sacrificando la sua libertà a favore di una vita che fosse espressione di un agire per la tutela dei diritti e della legalità». Contro tale provvedimento Leonardi ha promosso un'azione innanzi al TAR, chiedendo «l'immediata sospensiva, in via cautelare, degli effetti e l'annullamento del provvedimento che lo invischia - dicono il sindaco e Borsellino - irrimediabilmente con quell'ambiente mafioso a cui si è fortemente opposto, mettendo in evidenza il gravissimo danno che gli sarebbe derivato dall'applicazione di questa misura che, tra l'altro, comporta l'allontanamento dalla località di origine verso una destinazione segreta».
Sos di De Magistris e Borsellino
per il testimone di giustizia Leonardi
Martedì 18 Ottobre 2016, 12:50
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Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e Salvatore Borsellino sono tra i firmatari della petizione a sostegno di Luigi Leonardi, giovane imprenditore napoletano, testimone di giustizia che da anni lotta contro la camorra. La petizione è stata lanciata su change.org. «Leonardi - scrivono de Magistris e Borsellino - lotta da 16 anni contro vessazioni ed estorsioni da parte della camorra e ha denunciato le violenze di cui è stato vittima, tentando così di promuovere una cultura della legalità in una terra difficile come la Campania». I due ricordano che Leonardi da «diversi mesi» è impegnato nella promozione di un d.d.l. «che regolamenti, in modo autonomo e peculiare, la figura del testimone di giustizia» che a oggi è ricompresa nella l. 82/91 sui collaboratori di giustizia. «L'obiettivo di Leonardi - spiegano l'ex pm e Borsellino - è sottolineare la profonda differenza che intercorre tra i due status, rafforzando la tutela giuridica, oggi carente, dei testimoni di giustizia, cittadini che si sono ribellati all'arroganza del potere criminale».
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