Tribunale, i veleni di Ischia:
giudice trasferito dal Csm

Tribunale, i veleni di Ischia: giudice trasferito dal Csm
di Massimo Zivelli
Domenica 9 Maggio 2021, 10:00 - Ultimo agg. 19:45
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Pugno duro del Consiglio Superiore della Magistratura sulla sezione di Ischia e Procida del Tribunale di Napoli: la prima commissione ha decretato l'allontanamento del giudice coordinatore, Eugenio Polcari. Per il Tribunale isolano, già scosso da contrasti interni e dalla estrema litigiosità della classe forense locale, ma soprattutto dalle vicende giudiziarie che negli ultimi due anni avevano portato in carcere altri due magistrati (uno poi radiato dalla magistratura, l'altro ancora sotto processo) il colpo potrebbe questa volta rivelarsi fatale e portare alla sua definitiva soppressione. Stando alle conclusioni del Csm, per incompatibilità ambientale Polcari (che già alla fine degli anni 90, quando era pretore della sede vicentina di Thiene, finì in contrasto con il Consiglio) non potrebbe più garantire l'immagine di indipendenza e imparzialità propria del ruolo e quindi deve essere destinato altrove. Sicuramente in una sede lontana dalla Campania.


Risale al luglio 2020 la nota pervenuta al Consiglio da parte del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

In essa veniva comunicata l'iscrizione nel registro degli indagati di Polcari, con l'accusa di abuso d'ufficio. Nel novembre dello stesso anno la prima commissione aveva convocato in audizione il procuratore Michele Prestipino. Questi chiarì che si stava indagando in ordine all'esposto a firma del geometra ischitano Giovanni Iacono, e che erano state acquisite prove di natura documentale. In tale esposto, inviato al Consiglio con lettera raccomandata, erano state segnalate condotte particolari asseritamente tenute dal dottor Polcari ad Ischia, quali la frequentazione a titolo gratuito, anche in compagnia di un ufficiale giudiziario oggi in pensione, di ristoranti, stabilimenti balneari, saune e spiagge, oltre alla ricezione di regalìe, nonché il fatto che Polcari, «sempre senza pagare», si fosse fatto difendere in due procedimenti amministrativi (Tar del Lazio e Sezione disciplinare del Csm) dall'avvocato Giuseppe Di Meglio e, nonostante ciò, come giudice avesse trattato egualmente le cause (ben 232) patrocinate dallo stesso Di Meglio. A seguire, il Csm ascoltò l'allora presidente facente funzioni del Tribunale di Napoli, Dario Raffone, e l'attuale presidente, Elisabetta Garzo.

Quest'ultima ha indicato la realtà ischitana come «particolarmente litigiosa, con una grossa conflittualità all'interno dello stesso ceto forense». Conflittualità che si era anche manifestata durante un incontro svoltosi con l'allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al quale venne chiesto che la sezione isolana continuasse a lavorare nonostante le forti carenze di personale a tutti i livelli. Il Csm fra l'altro sottolinea come, a giudizio della presidente Garzo,«la sezione distaccata di Ischia dovrebbe essere chiusa e le relative competenze dovrebbero essere trasferite al Tribunale di Napoli». Riguardo a Polcari (che vive ad Ischia) la Garzo riferì che «è ben inserito sul territorio, è il coordinatore della sezione distaccata e non si è mai sottratto per collaborare per le urgenze che via via si palesano in Tribunale» e che, stante la forte carenza di personale, c'era stato l'interessamento di Polcari per il mantenimento in servizio volontario (perchè già pensionato) di un ufficiale giudiziario che venne accompagnato in Presidenza proprio dall'avvocato Di Meglio.

Nella seduta del 19 gennaio 2021 la prima commissione ha quindi deliberato la chiusura della fase istruttoria e il deposito degli atti della procedura, invitando Polcari in audizione. In quella sede il magistrato ha ricordato di essere stato assolto dal Tribunale di Trento per alcune imputazioni relative al periodo in cui era pretore di Thiene e giudice del Tribunale di Vicenza, rivendicando altresì la propria innocenza anche per gli addebiti disciplinari che gli erano stati mossi e per alcuni dei quali era stato condannato a due anni di arretramento di carriera. Ha poi sostenuto che la sua vita a Ischia è «di un rigore e di un minimalismo assoluti», dedicandosi interamente al lavoro, non facendo ferie e rendendosi sempre disponibile per le sostituzioni dei colleghi. Sul rapporto con l'avvocato Di Meglio, Polcari ha tenuto a sottolineare di aver rinunciato al suo patrocino di difesa nel momento in cui nel 2014 ricevette di nuovo la nomina presso la sede di Ischia e che comunque non avrebbe potuto astenersi da centinaia di cause nelle quali il Di Meglio rappresentava i propri assistiti.


La dedizione al lavoro però non sarebbe sufficiente in sé a tutelare la figura del magistrato, come ha sintetizzato il giudizio della prima commissione citando la precedente condanna disciplinare per la quale «si intravvede la conferma della disposizione del dottor Polcari a strumentalizzare la sua funzione per ottenere un proprio tornaconto personale e, comunque, vantaggi di vario tipo». Il Csm ha ritenuto dunque «venute meno le condizioni che gli consentono di svolgere le proprie funzioni nella sede occupata con piena indipendenza e imparzialità». Da qui la decisione del trasferimento d'ufficio, indipendentemente dagli aspetti penali della vicenda, gli approfondimenti dei quali spettano alla Procura di Roma.

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