Ucraina, protezione civile Campania: «Asl primo punto distribuzione profughi»

Ucraina, protezione civile Campania: «Asl primo punto distribuzione profughi»
Mercoledì 9 Marzo 2022, 16:41
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Un «passaggio alle Asl dei profughi ucraini che arrivano in Campania direttamente da parenti o amici» ma anche un primo punto sulla distribuzione dei profughi «in paesi abbandonati, che è stato un passaggio sulle possibili strategie future di accoglienza ma è tutto da definire». Questi alcuni dei punti messi a fuoco con da Italo Giulivo, capo della protezione civile della Campania, dopo la prima riunione che si è tenuta in Regione, con il presidente De Luca.

Nella riunione è stata approfondita anche la necessità di controllare con grande attenzione il covid nei profughi in arrivo. «Lavoriamo - spiega Giulivo - e ci stiamo attrezzando per consentire alla Regione di supportare l'accoglienza gestita da parte delle Prefetture. Stiamo esaminando anche le condizioni complessive, qualora ci fossero problemi per numeri che stanno aumentando al momento, ma non in maniera forte. La previsione di molti è un aumento forte ma a noi non è stata ancora rappresentata a livello nazionale, vedremo. A oggi parliamo di circa 800 arrivi in Campania registrati al momento, poi vediamo nei prossimi giorni».

Napoli è al centro dell'arrivo dei profughi visto che 25.000 ucraini sono regolarmente residenti in città e altri 15.000 nella provincia: un totale di 40.000 ucraini ormai napoletani da anni che stanno ora accogliendo parenti e amici scappati dal Paese, anche senza passare dalle autorità che ora lanciano un appello: «Su questo tema - spiega Giulivo - c'è la voce unanime di tutti i soggetti che partecipano a gestire l'emergenza: un invito a tutti i cittadini napoletani e agli ucraini residenti che ospitano persone che fuggono dalla guerra che facciano un passaggio alle Asl perché possono chiedere il rilascio dei codici STP (straniero temporaneamente presente) per avere l'assistenza sanitaria, il tampone e i vaccini necessari per il covid».

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Sulle sistemazioni lavorano intanto le Prefetture delle province campane: «Sulla regia delle prefetture - spiega Giulivo - non conosco il dettaglio ma si stanno muovendo sugli strumenti che hanno in questo momento. Ognuno si attrezza sulla base delle previsioni e sulle dimensioni del problema che ora impatta forte su Napoli. Dare ai profughi edifici abbandonati in piccoli paesi interni non più molto abitati è stato un passaggio sulle possibili strategie future di accoglienza ma è tutto da definire. L'accoglienza, ripeto, è una particolare problematica delle Prefetture, e per un riequilibrio territoriale se si va verso il rimpinguamento di aree interne spopolate, non ci sarebbe nulla di male.

Sono strategie immaginate ma l'attuale dimensione degli arrivi non le pone

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