Ucraina, i medici di famiglia si mobilitano: al via i centri per l'assistenza gratuita

Ucraina, i medici di famiglia si mobilitano: al via i centri per l'assistenza gratuita
di Ettore Mautone
Mercoledì 16 Marzo 2022, 12:00
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I medici di famiglia scendono in campo per aiutare quanti sono in fuga dalla guerra, dando vita ad ambulatori sul territorio nei quali visitare anche chi non ha ancora il codice riservato agli stranieri temporaneamente presenti. La prima struttura è stata attivata a Nola, in via via San Paolo Belsito 85: è la stessa da ormai 27 anni dedicata agli invisibili e ai derelitti, ai senza fissa dimora, agli immigrati che non hanno nulla. A dirigere l'ambulatorio è Enrico Fedele, medico di famiglia del distretto di Nola, che per primo ha immaginato una struttura di medicina generale che lavorasse in team con infermieri, Oss e altri medici e specialisti del territorio. L'ambulatorio è aperto il lunedì, martedì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30 mentre il giovedì mattina funziona dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 16 alle 20. «La scorsa settimana - spiega Fedele - abbiamo accolto i primi pazienti in arrivo dall'Ucraina. Nei loro occhi si legge la sofferenza per quello che sta accadendo e la paura per un futuro annientato. Il nostro compito è prestare loro le cure che servono, senza se e senza ma. Ci impegniamo ogni giorno a dare il massimo. Lo abbiamo sempre fatto ma con questa guerra stiamo provando ad accrescere ancor più il nostro impegno volontario per alleviare le sofferenze di chi è qui e non ha nulla e nessuno su cui poter contare». 

I primi arrivati sono componenti di una famiglia che per scappare dalla guerra ha dovuto sobbarcarsi più di 20 ore di viaggio.

Storie che si sovrappongono a quelle di altre famiglie, soprattutto donne, mamme e bambini, che hanno lasciato i loro uomini in Ucraina a combattere per la libertà e in bus hanno viaggiato per mezza Europa per raggiungere Napoli. Il primo passaggio è un tampone e la vaccinazione anti-Covid, poi il rilascio della tessera Stp, quindi l'assistenza che i medici di famiglia di Nola, in collegamento con la Fimmg, in principale sindacato di categoria, assicurano a chiunque abbia bisogno. 

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Altri centri aperti alle visite per chi è in fuga dalla guerra nasceranno nei prossimi giorni in strutture già attive sul territorio di Napoli e provincia. «In questo momento così difficile - spiegano Luigi Sparano e Corrado Calamaro, che coordinano a Napoli e provincia le attività della Fimmg intendiamo offrire solidarietà agli ultimi e alle persone emarginate, molte delle quali non in grado di poter ricevere assistenza adeguata. È essenziale farlo. Sentiamo l'obbligo morale di offrire assistenza ai rifugiati e ai profughi di questa guerra». I medici di medicina generale rispondono insomma con grande prontezza all'appello lanciato anche a livello nazionale dal segretario generale del sindacato e vicepresidente dellOrdine dei medici di Napoli Silvestro Scotti, per dare risposta a un dramma che, come denunciato dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite, si rivela di proporzioni molto più ampie di quanto si immaginasse. 

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