Ucraina, i profughi di Napoli alla Mostra d'Oltremare: tamponi e vaccini per i rifugiati

Ucraina, i profughi di Napoli alla Mostra d'Oltremare: tamponi e vaccini per i rifugiati
di Valerio Esca
Venerdì 11 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12 Marzo, 08:22
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Il centro di accoglienza sanitaria per i profughi ucraini cambia location. Si trasferisce dal residence dell'Ospedale del Mare alla Mostra d'Oltremare. Da questa mattina alle 9 apriranno gli sportelli di competenza sanitaria dell'Asl Napoli 1, dove verranno accolti i cittadini in fuga dai territori di guerra. Presso l'hub, dove sarà presente anche la protezione civile, si completerà il piano di prima accoglienza e profilassi sanitaria attivato dalla Regione nell'ambito del sistema nazionale e verrà rilasciato il codice Stp (straniero temporaneamente presente) necessario ai cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno per poter ricevere le prestazioni sanitarie essenziali. Inoltre verranno effettuati i tamponi da parte del personale sanitario e somministrati i vaccini. I rifugiati andranno poi indirizzati presso strutture convenzionate. Nel centro allestito alla Mostra, con la quale l'Asl ha un contratto in scadenza il 31 marzo (per l'utilizzo degli spazi del centro vaccinale), saranno presenti 15 mediatori culturali, oltre ai medici dell'Asl. Due gli ingressi: uno per gli italiani in prosecuzione della campagna anti-Covid, l'altro per gli ucraini. 

La Mostra d'Oltremare non si trasformerà in una residenza provvisoria per i profughi. «Abbiamo deciso di non frammentare le prestazioni sanitarie in tutti distretti territoriali ma di accentrare nello stesso luogo in Mostra Oltremare le quattro prestazioni sanitarie importanti - spiega il direttore dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva - Resta inteso che nel prosieguo, avendo ricevuto il codice Stp, gli ucraini possono rivolgersi ai singoli distretti sanitari di base per le prestazioni sanitarie regionali». Il residence dell'Ospedale del Mare, sottolinea ancora Verdoliva «nei prossimi giorni gradualmente sarà riconvertito per ripristinare le competenze proprie come centro per i malati Covid dell'Asl Napoli». Al residence di Ponticelli soggiorneranno dunque soltanto i malati Covid, sia italiani che ucraini. Un ulteriore chiarimento è arrivato dal sindaco Gaetano Manfredi: «Da quello che a me risulta, alla Mostra d'Oltremare ci sarà solamente la vaccinazione degli ucraini.

Lì c'è il polo vaccinale, quindi la cosa più naturale è che gli ucraini che arrivano e che hanno bisogno di vaccinazione possano utilizzare l'hub della Mostra». Manfredi ricorda che «la Mostra d'Oltremare è una struttura non adatta ad alcun'altra forma di accoglienza, abbiamo le mostre e le fiere che sono già prenotate e tutta una serie di attività che sono già previste. È chiaro che l'accoglienza deve essere fatta in altri luoghi, sotto il coordinamento della Prefettura come si sta facendo». Non è pensabile creare un centro di accoglienza a lungo termine per i profughi nei padiglioni dell'Ente fieristico, che soltanto adesso inizia timidamente ad uscire fuori da un periodo di buio causato dal Covid e dallo stallo totale delle attività. Basti pensare alle fiere già organizzate: come la 25esima edizione della Borsa mediterranea del turismo, in programma dal 18 al 20 marzo.

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Il Comune, in sinergia con i vertici della Mostra, su richiesta del Consolato ucraino, attiverà da lunedì un padiglione nei pressi del giardino dei cedri, che verrà utilizzato come deposito e centro smistamento dei farmaci raccolti da inviare in Ucraina. Intanto il governatore Vincenzo De Luca ieri ha ribadito: «Noi siamo per la massima accoglienza ma chiederei al consolato ucraino a Napoli di darci una mano intanto per far registrare tutti gli ucraini che arrivano sul nostro territorio. Sappiamo che in Ucraina la percentuale di vaccinati è del 25%. Con l'ultimo dato che abbiamo a Napoli sui tamponi fatti, si registra una percentuale al 16% di positivi. Al momento i numeri sono gestibili, non sono ancora alti ma se aumentano gli arrivi la situazione potrebbe cambiare. Alcuni sindaci hanno offerto accoglienza nei loro comuni; bisogna però segnalare le presenze perché capita che arrivino in maniera sciolta, magari in qualche caso anche con il pullman e dopo due ore scompaiono. Va data massima solidarietà ma serve anche rigore. Arrivano persone anche una percentuale molto elevata di patologie che riguardano la tubercolosi e l'epatite e abbiamo i bambini (molti non vaccinati) con svariate patologie. La solidarietà è un dovere ma chiediamo a tutti di dare una mano per non creare problemi». 

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