Ucraina, il cuore di Napoli: «Assumeremo le mamme fuggite da Kiev nella Casa di Matteo»

Ucraina, il cuore di Napoli: «Assumeremo le mamme fuggite da Kiev nella Casa di Matteo»
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 23 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 24 Marzo, 08:06
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Invertendo per un attimo il destino di Italia e Ucraina, immaginate una giovane madre di Roma con la sua bimba autistica andare a vivere a Odessa da un giorno all'altro, con due sorelle di Palermo appena conosciute, la più grande delle quali ha 25 anni e una bimba di dieci mesi. Questo, in sostanza, sta succedendo a Bacoli, per 15 tra bambini disabili o malati e donne ucraini. Sono le storie di Ivan, Yana, Karina, la neonata Milana e altri profughi ospiti nella Casa di Matteo. Un'accoglienza complessa, a tratti confusa, come dimostrano i «4.236 tamponi Covid e 4.215 Stp» (procedura per il diritto all'assistenza sanitaria per gli stranieri) di rifugiati ucraini registrati dalla prefettura dall'inizio dell'emergenza: sono pochi rispetto ai reali arrivi. A fornire il dato è l'assessore di Palazzo San Giacomo alle Politiche Sociali, Luca Trapanese: «Ho collocato 570 persone tra Napoli e provincia. Diverse decine di minori in città, almeno 50, che in questo momento vivono ai limiti della legalità - è il suo appello - mi rivolgo alle famiglie che li ospitano affinché procedano alla registrazione. Ben 43 minori arrivarono solo a Ercolano nelle scorse settimane, e da lì furono affidati a privati». 

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Diversa la situazione nella Casa di Matteo, gestito da A Ruota Libera onlus, di proprietà di Pio Monte della Misericordia, e al cui restyling hanno partecipato «la Fondazione Cannavaro-Ferrara e la onlus di Mariagrazia Cucinotta - prosegue Trapanese - Le madri ucraine verranno assunte nella Casa, per creare un'economia circolare». Le storie sono tante tra corridoi, stanze e la ludoteca. Si comunica via smartphone, con Google Translate. Ivan, 9 anni, piccolo informatico e blogger da 9mila follower, spera di «imparare l'italiano e di tornare in Ucraina dopo aver visitato lo Stivale». Sua madre Yana Kozlovska, make up artist di Kiev, spiega che Ivan «ha una patologia cardiaca, e deve essere visitato costantemente dai medici». Alina ha la stessa età, ed è autistica. Karina Sargsyan ha 15 anni e arriva da Dnipro. «Con mia sorella Mary e Milana, di 10 mesi - sorride guardandola - Ieri abbiamo fatto la prima lezione in dad con la mia classe. Vorrei tornare da amici e famiglia». Tanja e i suoi figli Mikita e Oleg Gavrilyuk invece sono di Zaporizhzhia: «Mio marito è lì - sospira Tanja - Lo sento di sera, se e quando funziona Internet.

Ci manca». 

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