Ugo Russo, l'ultimatum del Comune: «Cancellate subito il murale»

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato gli uffici di Palazzo San Giacomo in pressing sul condominio dei Quartieri Spagnoli

Il murale di Ugo Russo
Il murale di Ugo Russo
Valentino Di Giacomodi Valentino Di Giacomo
Giovedì 16 Febbraio 2023, 18:00 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 07:26
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Una telefonata per comprendere cosa intenda fare il condominio di piazza Parrocchiella ai Quartieri Spagnoli per la rimozione del murale che raffigura il babyrapinatore Ugo Russo. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto legittime le posizioni del Comune di Napoli sulla vicenda della gigantografia di Ugo Russo, Palazzo San Giacomo punta ora ad accelerare i tempi per far cancellare il murale di 36 metri quadrati. Mercoledì scorso il direttore generale del Comune di Napoli, Pasquale Granata, alla presenza dell'assessore alla Sicurezza, l'ex questore Antonio De Iesu, ha telefonato all'amministratore del condominio dove sorge il murale per chiedere quali intenzioni abbia ora il comitato "Verità e giustizia per Ugo Russo" per la rimozione del murale. La sentenza del Consiglio di Stato, la più alta Corte della giustizia  amministrativa, è ormai esecutiva e il conteso murale deve ora essere rimosso.

Il Comune non intende avviare nessuna guerra con il comitato che sostiene Ugo Russo e con lo stesso condominio, ma vuole chiudere la vicenda in fretta.

Per questo Palazzo San Giacomo ha dato un ultimatum: «Entro questa settimana devono dirci se vogliono cancellare il murale a loro spese altrimenti provvederemo noi e, per certo, le spese di rimozione che verranno addebitate saranno certamente superiori». L'obiettivo è chiudere in fretta la vicenda senza creare ulteriori lungaggini e polemiche. Il Comune attenderà fino a questa settimana una risposta: gli amministratori del condominio di piazza Parrocchiella dovranno indicare se vorranno cancellare loro il murale e, soprattutto, indicare in quanti giorni intendano farlo. In caso contrario interverrà lo stesso Comune in pochi giorni, addebitando poi i costi della rimozione del murale al condominio.

Il murale, sorto per chiedere "verità e giustizia" per il 15enne ucciso mentre tentava di rapinare un rolex ad un carabiniere fuori servizio la notte tra il 29 febbraio e il primo marzo 2020, ha suscitato un fortissimo dibattito in città sull'opportunità che una gigantografia possa essere dedicata ad un ragazzino sì morto, ma mentre commetteva un odioso reato. Non a caso negli ultimi anni sono stati cancellati decine di dipinti e abbattuti decine di altarini dedicati a criminali.  

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