Vaccini Covid a Napoli, il responsabile del Covid center della Mostra d'Oltremare: «715 mila dosi contro virus e sfiducia»

Vaccini Covid a Napoli, il responsabile del Covid center della Mostra d'Oltremare: «715 mila dosi contro virus e sfiducia»
di Ettore Mautone
Giovedì 31 Marzo 2022, 11:00 - Ultimo agg. 1 Aprile, 11:11
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Gennaro Napoletano, 54 anni, specialista in Medicina d'urgenza, è stato il responsabile medico delle attività vaccinali dell'Asl Napoli 1 e in particolare del Covid Vaccine center della Mostra d'Oltremare. Con la fine dell'emergenza pandemica l'hub di Fuorigrotta chiude i battenti. Sono passati 15 mesi di lavoro intenso, in prima linea, a contatto diretto con le attese e le speranze di oltre mezzo milione di napoletani che hanno varcato la soglia del centro vaccinale per una difesa contro un virus che, solo in Campania, ha finora mietuto 10 mila vittime e che, solo grazie ai vaccini, ha oggi mitigato la propria corsa. 

 

Due anni di pandemia, oltre un anno di vaccinazioni e più di 715.000 somministrazioni. Che cosa resta di quest'esperienza?
«Una traccia emotiva e professionale profonda, più di quanto immaginassi all'inizio.

Molte cose le abbiamo imparate sul campo, non esisteva alcun precedente. Abbiamo affrontato carichi di lavoro inimmaginabili, impiegato tutte le nostre risorse ed energie sacrificando la vita personale, la famiglia, gli affetti. Abbiamo vissuto mesi drammatici e creato una squadra grazie alla quale abbiamo potuto affrontare e superare tutti gli imprevisti».

Qual è stato il momento più difficile?
«Le prime settimane: correvamo contro il tempo, i bollettini degli ospedali e della Protezione civile continuavano a macinare ricoveri e vittime».

Quali elementi vi mettevano in crisi?
«Ad ogni problema risolto se ne presentava un altro. Il virus sembrava incontenibile. Strada facendo il modello organizzativo è stato perfezionato. Una svolta è arrivata con la piattaforma regionale Sinfonia con cui dialogavamo a distanza e avevamo il polso delle cose fatte e da fare per fermare il passo di Covid-19».

All'inizio tutti ricordano le incredibili file, le polemiche. Come avete vissuto quei momenti?
«Senza farci sopraffare dalla delusione, imparando dagli errori con la consapevolezza di poter fare meglio. Con noi anche il personale della sicurezza e i volontari della Protezione Civile, i tecnici. Il direttore generale Ciro Verdoliva, ha svolto con noi un lavoro di organizzazione e di correzione del tiro sul campo man mano che i problemi si sono presentati».

Un episodio in particolare di questo febbrile lavoro?
«Ricordo una riunione notturna dopo la prima giornata di file interminabili alla Mostra. Il giorno dopo cambiammo tutti i percorsi, gli orari, le modalità di accesso. E funzionò. Tutto poi è progressivamente filato liscio fino ad oggi».

Il momento più bello ed emozionante?
«Porterò sempre nel cuore l'affetto e la riconoscenza dei cittadini, parole di ringraziamento, sguardi di riconoscenza, sorrisi, paure fugate. Fotografie che conserverò sempre. Ci hanno regalato l'emozione di capire quanto fosse importante lo sforzo che stavamo sopportando. Commovente per tutti noi anche il giorno delle prime vaccinazioni agli over 80. La fascia d'età dei nostri genitori: sono stati i più disciplinati e i più convinti. Poi una coppia di giovani sposi che ricorderò sempre: lei per un trapianto di rene era un soggetto fragile, da un anno non usciva di casa. Alla vista del box vaccinale si sono abbracciati e con le lacrime agli occhi hanno detto adesso abbiamo la speranza di farcela».

Come si organizza un centro vaccinale?
«In Asl c'era già chi aveva esperienza ma predisporre l'organizzazione di un centro delle dimensioni della Mostra, con vaccini mai utilizzati, modalità di preparazione e conservazione inediti, coinvolgimento di tante professionalità era qualcosa di completamente nuovo. Direzione strategica e area tecnica guidata dall'architetto Bruno hanno definito la struttura gerarchica, individuato responsabili delle singole linee di attività con il coordinamento di Marco Papa. Sono stati svolti incontri di approfondimento tecnico-normativo con i responsabili e sono stati definiti ruoli ed attività. Ognuno sapeva esattamente cosa fare. Un grazie va alla dottoressa Olimpia Cimmino che nell'area del comparto ha fornito un contributo indispensabile al governo di una macchina complessa».

Quali sono i numeri del Covid vaccine center della Mostra?
«Ogni giorno con 27 box attivi, sono stati utilizzati 30 medici, 18 amministrativi, 40 infermieri, 6 Oss, 5 farmacisti, 18 guardie giurate, 4 magazzinieri, 1 manutentore e 10 volontari della Protezione Civile. Abbiamo somministrato circa 716.000 dosi (245.000 prime dosi, 305.000 seconde dosi, 30.000 dosi addizionali, 135.000 dosi boosteer)». 

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