Vaccini terza dose a Napoli: «Io, fragile in fila per il vaccino: ora finalmente mi sento tranquilla»

Vaccini terza dose a Napoli: «Io, fragile in fila per il vaccino: ora finalmente mi sento tranquilla»
di Melina Chiapparino
Martedì 21 Settembre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 21:05
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«Convinti e felici di poter rafforzare le difese contro il Covid». Questo è stato il pensiero condiviso, ieri, dai vaccinati che si sono sottoposti per primi alla terza dose di Pfizer. Nessun dubbio, né tanto meno esitazioni hanno scalfito la sicurezza dei cittadini fragili che si sono presentati alla Mostra d'Oltremare, come Giuseppina Marotta, 71enne napoletana di origini molisane che ha raccontato la sua terza esperienza nel centro vaccinale di Fuorigrotta.

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Giuseppina, perché ha scelto di sottoporsi alla terza dose anti Covid?
«L'ho fatto per aumentare le mie difese immunitarie e proteggermi ulteriormente da un possibile contagio.

La terza dose ha un valore a sé come produzione di nuovi anticorpi ma è anche un modo per non vanificare le due dosi precedenti e far si che la loro azione possa continuare a produrre effetti. Sinceramente, lo vedo come un normale prosieguo del percorso vaccinale dal momento che il Covid è ancora una minaccia e la pandemia non è finita».

Ha paura di contrarre il virus?
«Non ho paura come durante la prima ondata pandemica, ormai conviviamo con questa condizione da tempo. A livello emotivo, c'è meno preoccupazione. Ma non è stata la paura a farmi valutare necessaria la terza dose vaccinale. La mia motivazione interiore riguarda la cura di me stessa. Sono un soggetto fragile e come tutti gli immunodepressi, devo assicurarmi una protezione ma non si tratta solo di un punto di vista individuale. Ormai sappiamo che vaccinarsi è anche un gesto di altruismo. Tutelo me stessa ma anche la salute della collettività».

Quando ha deciso di fare la terza dose?
«Immediatamente. Appena ho saputo che c'era la possibilità di recarsi alla Mostra d'Oltremare per ricevere la terza puntura, senza necessità di prenotarsi, mi sono organizzata. Me l'ha detto un'amica domenica e non ho avuto bisogno di pensarci. Sono estremamente convinta che sia la cosa giusta da fare per sentirsi più al sicuro e ho pensato la stessa cosa anche all'inizio della campagna vaccinale. Non ho mai tentennato nella decisione di farmi inoculare il siero anti Covid. Al contrario, l'ho sempre vista come una grande opportunità per chi è fragile ma, in realtà, per tutti».

Cosa pensa dei no vax?
«Io sono una convinta pro vax e non solo per quanto riguarda il siero anti Covid. Da anni faccio il vaccino antinfluenzale e, recentemente, mi sono sottoposta anche a quello anti polmonite quindi non posso vedere di buon occhio chi disprezza questa opportunità di tutela per la nostra salute. La mia opinione è che i no vax dovrebbero pagarsi le cure ospedaliere in caso di Covid. Non trovo responsabile il loro atteggiamento e mi chiedo se si rendano conto di cosa è accaduto negli ospedali, tra gli ammalati, per colpa del virus. Non dobbiamo dimenticarci di chi ha perso la vita nella battaglia contro il Covid e, purtroppo, ancora succede».

Si sente più tranquilla con il triplice vaccino?
«Non si può negare che sia una protezione in più ma questo non significa abbassare la guardia o sentirsi immuni. La terza vaccinazione è anche una questione di senso civico, piuttosto che solamente di protezione e sicurezza per me stessa. Essermi vaccinata tre volte non cambierà le mie abitudini o la mia attenzione nello stare sempre attenta a mantenere le distanze. Continuerò a portare la mascherina fp2 e a condurre una quotidianità protetta da situazioni a rischio. Certo, la terza dose mi aiuterà a sentirmi un po' più tranquilla e devo aggiungere che anche l'organizzazione della Mostra d'Oltremare è stata impeccabile, sia questa che le altre volte». 

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