Verde urbano negato a Napoli: da Posillipo a Scampia, tutti gli Sos inascoltati

Alberi crollati, aiuole incolte, fondi fermi Ora l’inchiesta si estende all’intera città

Il degrado del verde a Napoli
Il degrado del verde a Napoli
di Leandro Del Gaudio e Dario De Martino Gennaro Di Biase
Mercoledì 21 Giugno 2023, 23:32 - Ultimo agg. 22 Giugno, 15:03
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La cosa bella in questa storia è che quasi tutte le municipalità hanno strutture politiche interamente dedicate al verde cittadino: c’è un assessore con delega al verde, un consigliere regionale con delega al verde, un presidente della commissione con delega al verde, un vice con delega al verde. Poi, quando vai a scavare sul fronte operativo, a proposito di quelli che dovrebbero intervenire per manutenere alberi e erbacce, ti trovi di fronte a una serie di criticità: mancano i giardinieri, quelli che ci sono hanno una media anagrafica alta e in alcuni casi godono di esenzioni per problemi fisici.

Mancano gli agronomi, se si pensa che - almeno fino a qualche mese fa (prima dell’ultimo concorsone), c’era un solo professionista in grado di intervenire per la gestione dell’ordinario o degli allarmi straordinari. Già, gli allarmi. È un capitolo a parte nella storia del verde negato (o quanto meno trascurato), almeno a leggere le segnalazioni che da alcune delle 10 municipalità sono giunte al Comune in questi anni. Siamo a maggio del 2020, quando da Scampia partiva una «richiesta di interventi urgenti di manutenzione del verde pubblico per evitare qualsiasi danneggiamento, pericolo o limitazione della sicurezza e della corretta fruibilità delle strade della Municipalità 8», firmato (ex) presidente Apostolo Paipais. 

Stesso refrain a Chiaia, al Vomero e negli altri uffici pubblici di prossimità, in uno scenario segnato, di recente, da due possibili punti di svolta: la Procura di Napoli sta infatti indagando sulla gestione del verde pubblico, a partire dal crollo di alberi avvenuti da marzo a maggio tra piazza Cavour e Posillipo; e la giunta Manfredi ha deciso di presentare un piano per il verde pubblico, che vada al di là della recente emergenza che ha tenuto chiusa la zona del Parco Virgiliano. Ieri in commissione comunale si è tornato a parlare di Verde, a luglio è in arrivo un progetto per la ripiantumazione di alberi, specie all’indomani dell’abbattimento di centinaia di esemplari (anno 2019) sempre nella zona di Posillipo. Ma restiamo alle indagini: inchiesta coordinata dall’aggiunto Simona Di Monte, si indaga per crollo colposo (per gli episodi di Posillipo, piazza Cavoure e di recente al Vomero), ma al vaglio dei pm potrebbero finire presunte omissioni o passaggi a vuoto nella gestione del verde cittadino. 

Esternalizzare il servizio. È questo l’orientamento scelto dall’amministrazione – come filtra dalla direzione di Palazzo San Giacomo – che nelle nuove assunzioni ha optato per la messa a contratto di figure professionali di profilo C e D (agronomi e dirigenti). Non si punta sui giardinieri, in sostanza, ma su cooperative e aziende. «I giardinieri in città sono meno di 30 – spiega l’assessore al Verde Vincenzo Santagada – La manutenzione del verde orizzontale viene gestita dalle cooperative 25 giugno, Primavera 3 e Lab Polifunzionale di Soccavo.

C’è poi l’aiuto di Napoli Servizi su Villa Comunale, Virgiliano e altri parchi. Le potature sono un servizio esternalizzato, da molto tempo prima della nostra amministrazione. Non ci saranno giardinieri tra i nuovi assunti. Sono arrivati invece 8 agronomi, già al lavoro. Ieri erano in via Lucrezio, in settimana riaprirà, dopo l’abbattimento degli alberi a rischio. Ho poi revisionato l’area ambiente, avremo due dirigenti per il Verde anziché uno. Con quali mansioni? Uno si occuperà dei progetti e della gestione dei parchi e l’altro del patrimonio arboreo ad alto fusto. Siamo in dirittura d’arrivo per la riapertura del Gasometro dopo 25 anni di chiusura. Il parco riaprirà entro fine luglio. Quanto ai fondi, a inizio luglio, così come l’anno scorso, i parlamentini riceveranno un tesoretto di 800mila euro per gestire il territorio. Quei fondi possono essere utilizzati anche per le manutenzioni del verde e per le esternalizzazioni dei servizi. 

 

Su Posillipo sono state inviate due relazioni tecniche in Sovrintendenza. La prima, firmata dagli esperti del tavolo tecnico, sconsiglia l’uso dei pini. La seconda relazione, invece, indica essenza arboree autoctone da utilizzare in via Manzoni, via Virgilio, via Boccaccio. Alberi come lecci o platani. Ne sono stati indicati vari per alimentare la biodiversità. Il Servizio Strade e l’assessore Cosenza stanno poi per inviare i progetti di riqualificazione delle strade. Il sindaco prevede che entro luglio ci sarà un masterplan generale per il recupero dell’intera collina». 

Dalla Municipalità 1, la presidente Giovanna Mazzone spiega che sono «dodici aree verdi da gestire, ma a fronte di zero giardinieri. Li abbiamo persi tutti e 6, ultimamente, perché in pensione». Le situazioni più critiche riguardano zone di grande afflusso turistico, «via Console, dove sono in corso lavori. Il Molosiglio, dove a breve scadrà la convenzione con la cooperativa che se ne occupa, e via Gonzaga. Sulla Villa Comunale l’assessore Santagada sta facendo buone cose». Di qui l’appello della Mazzone: «Servono giardinieri in organico o fondi per esternalizzare il servizio». «Giardinieri in organico zero tra Vomero e Arenella – spiega Rino Nasti, ex assessore comunale e consigliere del parlamentino – Tanti invece i delegati al Verde a livello politico. Il Parco Mascagna è per metà chiuso al pubblico e c’è una petizione per elevarne la tutela urbanistica. Il Parco dei Camaldoli, dall’altro ieri, è chiuso al pubblico, forse riaprirà sabato il varco Agnolella. Il Buglione è in discrete condizioni, come quello di via Case Puntellate. Gran parte delle aiuole adottate da privati sono abbandonate. Le potature di competenza municipale sono state effettuate in poche vie. Piazza Quattro Giornate e via Iannelli sono in buone condizioni: ci lavorano i Bros, del progetto finanziato dalla Regione. L’area di via Caccavello, regionale, in attesa della realizzazione di un parco, è abbandonata». Sos si registra anche a Chiaiano-Scampia: gli appelli qui si susseguono dall’amministrazione dema. «Siamo riusciti a evitare la chiusura per una settimana al mese dei nostri parchi di competenza Municipale: Parco Musella, Parco dell’Abbondanza e Parco Cupa Filanda», ha scritto su Facebook a fine maggio l’assessore ai Parchi Claudio Di Pietro, che ieri ha spiegato: «Abbiamo zero giardinieri». 

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Era il gennaio 2023 quando un albero crollava su un’auto a piazza Cavour. «Aspettiamo ancora una delibera del Comune. Serve un’intervento di potatura», spiega il presidente della terza Municipalità Fabio Greco. La potatura viene richiesta anche per il corso Amedeo di Savoia e via Santa Teresa. Nota positiva per il verde territorio la riapertura del parco ai Ponti Rossi. Attesa per le potature anche nell’area Est. «L’anno scorso abbiamo segnalato venti aree, sono stati fatti interventi solo su due», dice il vicepresidente della sesta Municipalità Ferdinando Truglio. L’area di Napoli Est ha il 23% del verde di tutta la città «e pochissimi fondi per gestire quello che è di nostra competenza», spiega il numero due del parlamentino. Inoltre viene denunciato il caos relativo alla gestione del verde divisa tra Palazzo San Giacomo, Municipalità e degli interventi che in alcuni casi devono essere effettuati da Napoli Servizi o Asìa. Problemi anche al centro direzionale. Il presidente del Comitato civico Centro direzionale Alessandro Gallo spiega: «Ho denunciato con numerose Pec la mancanza di cura delle poche piante che restano. Ho chiesto da un mese all’assessorato e alla direzione un’intervento di bonifica prima dell’arrivo del caldo che brucia la vegetazione ma niente». 

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