Violenza sulle donne a Napoli: passante salva una donna dal marito

Da Marano a Napoli, poi la fuga disperata

Il ricordo di Giulia Cecchettin a Napoli
Il ricordo di Giulia Cecchettin a Napoli
di Cristina Liguori
Giovedì 30 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 07:28
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È viva. Ma solo perché quando è riuscita a fuggire dall'auto, col volto tumefatto e sconvolta dalle lacrime, una donna l'ha fatta salire in macchina e l'ha sottratta alla furia criminale di suo marito. Se fosse transitata su via Montecassino, a Napoli, solo qualche secondo più tardi, Carmela (nome di fantasia), probabilmente sarebbe morta strangolata e sarebbe diventata un numero nella lunga lista di donne uccise da mariti, ex e fidanzati in quest'ultimo anno. Le sue sofferenze sono terminate dopo circa 25 anni di maltrattamenti, vessazioni, ferite e dolore fisico e psicologico. Dopo aver subito per quasi tutta la sua vita, anche davanti ai figli, ha deciso infatti di denunciare il marito. L'apice della disperazione si è raggiunto a ottobre scorso quando, dopo l'ennesimo episodio di violenza, la donna decide di lasciare casa e di denunciare il marito ai carabinieri di Marano. Dopo il pestaggio, dovuto anche all'alterazione per l'astinenza da cocaina, e l'aggressione alla suocera stessa, madre del quarantottenne, la vittima aveva infatti deciso di cambiare casa e di trasferirsi da un'amica. Poi, convinta dalla suocera e dal marito che le aveva promesso di cambiare atteggiamento e di lasciarla finalmente in pace, la vittima torna a casa. Un errore che purtroppo le è costato caro perché da quel momento in poi il bruto - sempre in astinenza da cocaina poiché impossibilitato a comprarla a causa della perdita del lavoro - continua a picchiarla selvaggiamente. Tutti i giorni. Infine arriva l'ultimo episodio, quello che ha sfiorato la tragedia. L'altra mattina il 48enne comincia a picchiarla ancora una volta tirando pugni, calci e schiaffi in ogni parte del corpo. Voleva denaro per comprare la dose di droga giornaliera. Dopodiché decide di portare la moglie via di casa, la obbliga a salire in macchina e la conduce da Marano, dove risiedono, fino a Napoli dove si consuma una violenza assolutamente brutale e senza precedenti. La coppia, durante il tragitto, viene anche fermata da una pattuglia della polizia che effettua un controllo in via Toledo. La donna però rassicura gli agenti, dicendo loro che sta bene e che è tutto tranquillo. Dopo una titubanza gli agenti li lasciano andare via. La vittima temeva reazioni del marito che poi sono puntualmente arrivate. Quando ripartono infatti il violento continua a picchiarla accusandola di aver attirato l'attenzione delle forze dell'ordine. Poi l'epilogo. Giunti in via di Montecassino l'uomo chiude le sicure della macchina e la pesta selvaggiamente senza pietà. Le sferra cazzotti fortissimi, le tira i capelli, le straccia varie ciocche, poi la poggia sulle sue gambe e la colpisce con una chiave inglese alla testa, infine le stringe le mani al collo nel tentativo di strangolarla. In quel momento Carmela sente la morte vicina, le manca il respiro, è allo stremo, ma con l'ultimo barlume di forza apre la portiera e scende velocemente dall'auto. In quell'istante transita la donna che le salverà la vita.

La fa salire sulla vettura e chiude la portiera con la sicura facendo di fatto finire un incubo durato anni ed anni.

Carmela viene poi trasportata all'ospedale Pellegrini di Napoli dove le vengono diagnosticati 40 giorni di prognosi. I medici hanno riscontrato un trauma cranico, un trauma cervicale, contusioni, escoriazioni, stato d'ansia. L'uomo è stato invece arrestato. Carmela che si trova ora a casa è assistita dall'avvocato Giovanni Lo Russo che dichiara: «La vicenda è gravissima, eppure ogni giorno si combatte contro la violenza sulle donne - ha aggiunto il legale - La signora è stata vittima di un lungo periodo di maltrattamenti da parte del marito, sfociati nel tentativo di strangolamento la mattina del 25 novembre, proprio nella giornata nazionale contro la violenza sulle donne». Con Lo Russo anche i civilisti Marco Albanesi e Gianfilippo Della Ragione. 

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A Gragnano invece un uomo ha forzato il braccialetto elettronico - misura di prevenzione alla quale era sottoposto - per poter raggiungere l'ex moglie presso la struttura protetta in cui la donna si trovava. Per fortuna però la rottura del dispositivo appostogli proprio per evitare che si avvicinasse alla moglie, ha fatto scattare immediatamente l'allarme. Giunto sul posto ha infatti incontrato i militari dell'Arma al quale ha fornito false generalità. Il 42enne, al contrario, è stato subito riconosciuto e condotto in una camera di sicurezza. 

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