Capaccio Paestum, donna trovata morta nel villaggio turistico: ipotesi femminicidio per strangolamento

La vittima 57enne originaria di Portici si chiamava Virginia Petricciuolo

La vittima Virginia Petricciuolo
La vittima Virginia Petricciuolo
di Antonio Vuolo
Mercoledì 29 Novembre 2023, 06:00 - Ultimo agg. 16:44
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Prende sempre più corpo l’ipotesi dell’omicidio a seguito del ritrovamento del cadavere di una donna in avanzato stato di decomposizione avvenuto, lo scorso 10 novembre, a Capaccio Paestum, all’interno di un villaggio turistico. La vittima è Virginia Petricciuolo, 57 anni, originaria di Portici e residente a Napoli. La Procura di Salerno indaga per omicidio volontario. Si tratterebbe, quindi, dell’ennesimo caso di femminicidio. Massiamo riserbo, per ora, sul caso da parte degli inquirenti che indagano sul “giallo” della Città dei Templi, anche se le prime risultanze investigative avvalorano ora dopo ora la pista della morte violenta. L’autopsia sul cadavere, eseguita il giorno successivo al ritrovamento presso l’ospedale di Battipaglia, avrebbe evidenziato la presenza di segni di soffocamento attorno al collo della 57enne. La donna sarebbe stata strangolata e lasciata senza vita, in posizione supina, in camera da letto, dove è poi avvenuta la macabra scoperta da parte di una delle proprietarie della struttura, che ha quindi avvisato le forze dell’ordine. In cucina, invece, erano stati trovati i resti di una cena consumata da due persone. 

L’indagine, diretta dal pm Katia Cardillo della Procura della Repubblica di Salerno, si muove a 360 gradi per comprendere chi si trovava all’interno della struttura, sita in località Torre di Mare, in compagnia della 57enne napoletana. È la stessa persona, nel caso in cui dovessero essere confermate le prime risultanze investigative, che avrebbe poi causato la morte della donna? Quesito ai quali i militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Salerno, che stanno svolgendo i riscontri investigativi su delega della Procura di Salerno, stanno cercando di dare una risposta.

A rendere più difficoltoso i primi accertamenti dei militari dell’Arma anche il ritrovamento del cadavere in avanzato stato di decomposizione, praticamente irriconoscibile. Il decesso, infatti, risalirebbe addirittura a circa un mese prima del ritrovamento avvenuto in maniera del tutto fortuita da parte di una delle proprietarie della struttura, insospettita dall’odore nauseabondo proveniente da uno degli appartamenti. Utile ai fini del riconoscimento della vittima è stato anche il ritrovamento da parte dei militari dell’Arma, all’interno di una borsa rinvenuta nell’alloggio, di un documento d’identità. I successivi approfondimenti scientifici eseguiti sul cadavere hanno confermato che si trattava della 57enne napoletana. A far propendere, sin dall’inizio, gli investigatori sulla pista della morte violenta è stato il fatto che la donna non era stata sola in casa, visto il ritrovamento in cucina di più piatti e bicchieri sporchi. I primi ad entrare sul luogo del macabro ritrovamento, dopo la chiamata di una delle titolari della casa-vacanza di via Urano, sono stati i carabinieri.

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Nelle ore successive alla tragica scoperta, i militari hanno raccolto anche le testimonianze dei titolari della struttura ricettiva, chiusa in questo periodo dell’anno, per cercare di comprendere se fossero o meno a conoscenza della presenza della 57enne nell’alloggio. La 57enne, che aveva tre figli nati da due relazioni sentimentali, viveva da sola. Famiglia che attende ora di conoscere la verità così come l’intera comunità di Capaccio Paestum ancora scossa per quanto accaduto.

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