Whirlpool Napoli, rinviata l'udienza sul ricorso: ​«Ma i licenziamenti non sono bloccati»

Whirlpool Napoli, rinviata l'udienza sul ricorso: «Ma i licenziamenti non sono bloccati»
di Alessio Liberini
Venerdì 22 Ottobre 2021, 19:13 - Ultimo agg. 20:18
5 Minuti di Lettura

Rinviata al prossimo mercoledì (27 ottobre) alle ore 12 l'udienza per il ricorso presentato da Fiom,Uilm e Cisl per "condotta antisindacale" nei confronti della multinazionale statunitense, al fine di scongiurare l'avvio dei licenziamenti collettivi - che potrebbero partire già da questa mezzanotte - per i circa 320 metalmeccanici napoletani. Dopo un primo ascolto preliminare il giudice, Maria Rosaria Lombardi, ha così aggiornato la seduta alla prossima settimana  perchè la Whirlpool «ha presentato un documento in inglese» fanno sapere gli stessi segretari territoriali delle sigle sindacali - chiamati oggi a testimoniare in aula - in uscita dal Tribunale dopo quasi due ore di ascolto

“Napoli non molla” è la scritta che compone i 14 tamburi che con il loro frastuono hanno accompagnato il corteo di circa 200 lavoratori, partito alle ore 11 e 40 dal vicino Consiglio Regionale - dove 3 rappresentanti delle parti sociali e 5 Rsu del sito di via Argine sono stati accolti dal presidente Gennaro Oliviero, il vice presidente Loredana Raia e l'assessore alle Attività Produttive, Antonio Marchiello - al Centro Direzionale di Napoli, risuonando fino all'esterno del Palazzo di Giustizia partenopeo.

Un rumore incessante, quello dei tamburi realizzati artigianalmente dagli stessi lavoratori, che ha rimbombato lungo tutto il tragitto del corteo svegliando i cittadini presenti al momento nelle vicinanze e  forse anche qualche coscienza. In sottofondo numerosi cori contro l'amministratore delegato della multinazionale Luigi La Morgia - in precedenza già direttore proprio dello stabilimento di Ponticelli - chiamato oggi a testimoniare per la multinazionale del bianco. All'arrivo all'esterno del Tribunale, blindato da numerose forze dell'ordine, i lavoratori, grazie anche all'ausilio di una cassa portatile, hanno intonato prima Bella Ciao e successivamente l'inno di Mameli, mentre dal Palazzo di Giustizia sventolava la bandiera tricolore, il tutto svolto nonostante la pioggia  incessante ed il maltempo che ha toccato l'intero capoluogo di Regione per tutta la giornata. 

 

Alle ore 13, dopo il breve sit-in dei lavoratori nel piazzale adiacente al Tribunale, sono entrati in aula i tre segretari territoriali delle sigle sindacali chiamati a testimoniare: Antonello Accurso (Uilm), Rosario Rappa (Fiom) e Biagio Trapani (Cisl), gli stessi che hanno firmato il ricorso presentato dalle parti sociali. 

Dopo circa due ore di udienza, alle ore 14 e 50, sono stati proprio loro a raccontare gli sviluppi del processo ai lavoratori rimasti in attesa, al freddo e al gelo, all'esterno del Palazzo di Giustizia. «C'è stato un ascolto preliminare delle nostre ragioni - spiega Antonello Accurso, segretario generale aggiunto Uilm Campania - come presentatori del ricorso poi il giudice ha rivolto delle domande all'azienda che ha dato spiegazioni su alcune questioni che erano state poste a base della nostra richiesta di ritenere il procedimento di licenziamento invalido ma a un certo punto la multinazionale ha prodotto un documento in inglese e il giudice gli ha chiesto di avere la traduzione, perchè i documenti vanno presentati in italiano».

«Non si può discutere su un documento che non sia in lingua e che non sia comprensibile dalle parti - precisa Accurso, tra le risate amare degli operai rimasti in attesa di sviluppi - quindi è stato dato un aggiornamento tecnico a mercoledì prossimo a mezzogiorno per permettere la traduzione e poter da parte del giudice fare delle domande specifiche». 

Video

«Non è un dibattito politico fra di noi - chiarisce invece Rosario Rappa, segretario generale della Fiom di Napoli - perchè il processo si basa su carte e su violazioni, secondo noi, degli accordi sottoscritti e sul comportamento antisindacale dell'azienda.

C'è però, per quello che ho visto, un magistrato che ha studiato le carte e che su tutti i punti aveva le idee chiare sulle cose successe». 

Mentre per quanto riguarda i licenziamenti collettivi, che potrebbero partire già da questa mezzanotte (23 ottobre) i chiarimenti sono stati forniti direttamente da un avvocato delle parti sociali a termine dell'udienza. «Nel ricorso - spiega lo stesso difensore ai lavoratori - abbiamo chiesto di revocare la procedura di mobilità e abbiamo scritto testualmente, nelle more del giudizio che se dovessero arrivare le lettere di licenziamento di dichiarare l'inefficacia e quindi l'annullabilità delle lettere. Ora il processo è incominciato, impegni a non adottare i licenziamenti non li abbiamo avuti, ma se arriveranno le lettere, da qui a mercoledì ma anche dopo, se vinciamo la causa è come se non sono mai partite ma se perdiamo sono avviate, dipende tutto dagli esiti della sentenza».

Solo in mattinata, prima dell'udienza, le parti sociali erano state ospiti in Consiglio Regionale, dopo l'invito presentato lo scorso 20 ottobre dall'assessore alle Attività Produttive, Antonio Marchiello, nel corso dell'incontro tenutosi a Palazzo Santa Lucia. Una riunione, quella di oggi, presieduta dal presidente del Consiglio,Gennaro Oliviero, incominciata alle ore 10, che è andata avanti per circa un ora e mezza portando alla realizzazione di un documento, scritto insieme alle sigle sindacali,che sarà reso pubblico il prossimo martedì (26 ottobre) nel corso di un consiglio monotematico proprio sulla vertenza Whirlpool. «Abbiamo avuto una risposta positiva - precisa a termine dell'incontro il segretario generale Fim-Cisl, Biagio Trapani - dal presidente perchè a suo modo metterà in campo strumenti che possono accompagnare il processo dei lavoratori verso il consorzio grazie anche ad un processo di formazione che per noi sarà importantissimo visto il cambio che si potrebbe andare a realizzare. Abbiamo sottolineato quanto è importante l'esito di questa vertenza per un esempio per questo territorio, perchè dopo una lotta così forte non può non arrivare una risposta  positiva in merito alla vertenza». «Abbiamo inoltre - prosegue Trapani - sottolineato lo sciacallaggio enorme della multinazionale che pur di non accompagnare è andata avanti con una procedura (di licenziamento ndr) da sola anche nel momento in cui sia il governo che le parti sociali si erano rese disponibili per un percorso finalizzato ad una reindustrializzazione del sito. Abbiamo sottolineato quanto è importante, e al dire il vero anche il presidente ne era ben consapevole, sapere i piani industriali del consorzio perchè purtroppo sul nostro territorio, ma in generale in Italia, le reindustrializzazioni si sono verificate, ad oggi, un buco nell'acqua».

© RIPRODUZIONE RISERVATA