«Cafè Europa»: a Napoli si discute sulla libertà di stampa

«Cafè Europa»: a Napoli si discute sulla libertà di stampa
Sabato 5 Marzo 2022, 18:41 - Ultimo agg. 26 Marzo, 05:30
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«Cafè Europa» è l’iniziativa all’insegna della Libertà di Stampa e del suo futuro. Un tema delicato che vede protagonisti le minacce che devono, ancora troppo spesso, affrontare i giornalisti per assumere il loro compito di difendere l’informazione a disposizione dei lettori, dalle minacce della criminalità organizzata, del terrorismo e del fanatismo, dei poteri politici ed economici, ora in questo nuovo contesto bellico.

L’evento si è svolto in diversi cafè iconici del continente europeo, tra cui il Caffé Literathurhaus di Berlino, il Caffé Berl di Vienna, il Caffé Europa di Copenaghen, il Caffé Nova Cvernoka di Bratislava.

«Oggi riflettiamo sulla Libertà di Stampa in tanti cafè europei perché mi auguro che questi luoghi tornino a essere scambio di idee e pensieri: si può essere d’accordo o meno su quello che scrivono i giornali ma non dobbiamo mai dimenticarci cosa significhi esprimere in libertà la propria opinione», ha sottolineato il Console Generale di Francia a Napoli Laurent Burin Des Roziers

Nella città partenopea, l’incontro si è svolto all’interno della splendida cornice del Gran Caffè Gambrinus, storico luogo, considerato come il cuore della vita mondana, culturale e letteraria dal 1860. Ed è proprio tra queste mura che Matilde Serao e Edoardo Scarfoglio hanno gettato le basi per dar vita allo storico quotidiano napoletano, conosciuto ai più come Il Mattino.

Oggi, a condurre il timone al posto della Serao, c’è il direttore Federico Monga: «Non pensavo di dirlo ma la Libertà di Stampa è un argomento che dobbiamo preservare di nuovo. Tra Napoli e Caserta ci sono territori in cui c’è la criminalità organizzata e la Libertà di Stampa è difficile da tutelare: negli ultimi dieci anni, in circa il 30% dei Comuni, i sindaci non hanno concluso il loro mandato perché minacciati dalla camorra. Ma noi, con il Mattino, ogni giorno proviamo a raccontare cosa succede, come fece Giancarlo Siani che fu assassinato la sera del 23 settembre del 1985. Per noi la sua figura resta un faro e per questo dobbiamo sempre dire di «No» alla criminalità organizzata». 

 

Richard Malka, avvocato di Charlie Hebdo ha raccontato l’attentato che costò la vita a 12 persone del giornale nel 2015, presentando le sue riflessioni sollevate nei due libri dedicati alla questione delle caricature: Eloge de l’irrévérence e Le Droit d’emmerder Dieu. Malka, ha spiegato che: «La Libertà di Stampa in Francia è diversa rispetto all’Italia: da noi gli estremisti religiosi minacciano i giornalisti. Nella redazione di Charlie Hebdo i giornalisti sono protetti perché hanno il ruolo di risvegliare le masse. Dal 2006 qualcuno ci critica per quello che pubblichiamo ma i nostri contenuti sono sempre da contestualizzare. Negli ultimi anni il sistema giudiziario ci tutela e difende ma la popolazione sembra fare un passo indietro, quasi come se avesse perso lo spirito…». 

Philippe Lançon è un giornalista che lavora per il settimanale satirico francese Charlie Hebdo, ferito nell'attacco terroristico perpetrato contro tale pubblicazione il 7 gennaio 2015. Le sue parole mettono i brividi: «In Francia il Califfato islamico mina la Libertà di Stampa con una propaganda feroce: ogni parola può avere conseguenze letali in guerra e no. Io? Per ogni spostamento che faccio devo prima comunicarlo e assicurarmi che sia sicuro. Ho paura ma non faccio passi indietro». 

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Domenico Quirico, reporter speciale per La Stampa di Torino, trattenuto in ostaggio in Siria da un gruppo islamista per 152 giorni nel 2013, e che ha raccontato la sua terribile esperienza nel suo libro Il Paese del male: «Mi chiedevano il perché volessi raccontare la loro storia e perché al mondo interessasse. In realtà a loro non importava di essere etichettati in positivo o negativo. Io sono dell’idea che per scrivere bisogna esserci, altrimenti meglio tacere. La mia però non è una forma di censura, anzi…»

Tante storie di vita, di professionalità e di coraggio. Racconti e testimonianze di cui la società ha bisogno e che si intrecciano in un unico fil rouge all'insegna della Libertà di Stampa.

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