Chiave del dialogo a Napoli, via al cantiere dei guinness: la scultura pesa 40 quintali

Iniziata la realizzazione dell'opera dell'artista Milot: verrà sistemata in piazza Mercato, l'inaugurazione il 30 marzo 2023

Il cantiere appena aperto per costruire la "Chiave" (foto di Michele Stanzione, direttore artistico)
Il cantiere appena aperto per costruire la "Chiave" (foto di Michele Stanzione, direttore artistico)
Maria Pirrodi Maria Pirro
Venerdì 20 Gennaio 2023, 15:06 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 09:00
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È la "Chiave" del dialogo. Un'altra opera monumentale di Milot, questa volta in arrivo a Napoli. Lì dove l'artista ha iniziato la sua carriera, dipingendo Venere e Maradona, giocattoli proibiti e inganni di Zeus. Un simbolo, prima inserito sulla tela e poi trasformato in scultura: l'opera in acciaio che si contorce, si snoda, si allunga. E, proprio in questi giorni, prende forma in un cantiere albanese, e ha dimensioni sempre maggiori. «Alta dieci metri e lunga venti: è la più grande al mondo, supera persino quella che ho donato a Cervinara candidata a entrare nel Guinness dei primati» dice soddisfatto Alfred Mirashi, talento e determinazione pure oltre misura: è arrivato in Italia a bordo di un barcone. «Senza soldi, senza valigia, senza nulla...». Ma, dal 1991, ne ha fatta di strada più comodamente, esponendo a Pechino, Belino, New York e tante altre metropoli, e pronto a partire per un nuovo viaggio.

Nel cantiere si lavora alla "Chiave" - foto di Michele Stanzione, direttore artistico

«La mia "Chiave" vuole rilanciare il dialogo tra popoli in un momento difficilissimo, segnato da guerre, crisi, depressione», spiega Milot, svelando che la città campana rappresenta solo la prima tappa della campagna in giro per il mondo. Tra le destinazioni più vicine e prossime, ci sono Paestum, Roma e Firenze. E, in autunno, Washington, Boston e Los Angeles. «Ho scelto di cominciare da piazza Mercato, nel centro storico di Napoli, perché luogo di rivolte ed esecuzioni», spiega l'artista, illustrando il progetto "Keys of unity" proposto con JeanWolfe Los Angeles (direttore esecutivo Michael Kaiser), che lo ha finanziato, stanziando un milione di euro, e sostenuto dal Comune di Napoli, «che non ha messo soldi, ma ha ceduto gratuitamente gli spazi», la puntualizzazione. L'artista ha incontrato direttamente il sindaco Gaetano Manfredi, «chiamato a diventare uno dei testimonial del messaggio di speranza, umanità, ottimismo perché la società sia aperta a tutto e a tutti, al dialogo, al confronto».

L'artista con il sindaco Gaetano Manfredi

Una volta completata nel cantiere, l'opera dal peso di 40 quintali verrà suddivisa in dodici pezzi, cui si aggiungeranno altri dieci del basamento, e sarà trasportata in città per l'installazione con inaugurazione già fissata per il 30 marzo 2023. A Napoli resterà tre mesi. «Bambini e adulti potranno toccarla, fotografarla e farne ciò che vorranno», il via libera sin d'ora. Direzione artistica affidata a Michele Stanzione e all'ingegnere Michele Palumbo, con la collaborazione di Francesco Bianco, Lai Junjie e Albine Mirashi, che lavoreranno anche a una seconda scultura, "Albanian Key", da sistemare a nord di Tirana. «Sempre come strumento per trovare la giusta 'via' per ogni essere umano». "Chiave" del dialogo, universale.

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