“La pittura dei ribelli”, parte lunedì il progetto della Salute mentale al Centro Storico

“La pittura dei ribelli”, parte lunedì il progetto della Salute mentale al Centro Storico
Venerdì 10 Luglio 2020, 20:00
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Prende il via lunedì 13 luglio, alle 16,30, il laboratorio di pittura denominato “La pittura dei ribelli” presso la Biblioteca Annalisa Durante a Forcella. «Avvicinarsi al disagio psichico, ma anche alla fragilità umana e alla devianza sociale attraverso il potere rigenerativo dell’arte è un percorso che convince ed entusiasma», afferma Giuseppe Perna, presidente della biblioteca Durante. Ispiratore e maestro per i ragazzi a rischio disagio psichico e autistici sarà il pittore di fama internazionale Giuseppe Menozzi (che a breve esporrà al Pan circa 100 opere provenienti da tutto il mondo), portando nella casa di quartiere intitolata ad Annalisa, l’esito di cinquant’anni di ricerca intorno al “punto luce” presente nelle sue opere con messaggi di spiritualità. «Sono di vitale importanza iniziative del genere che pongono attenzione su questo ambito e sottolineano il rispetto per l’infanzia  - afferma Luisa Russo, direttore del nucleo operativo di neuropsichiatria infantile dell'Asl Na 1 - ma soprattutto ci permettono di pensare ed essere operativi in termini sociosanitari e di provare a modificare l’ambiente rispetto a questi bambini che hanno grosse potenzialità, e finalmente potranno avere la possibilità di esprimersi, in un ambiente accogliente e predisposto ad aperture di canali comunicativi volti a favorite una interazione continua tra tutti i partecipanti».

Il binomio arte-cura, tuttavia non si esaurisce nel mero intrattenimento e va oltre, come spiega Francesco Blasi, direttore salute mentale dei distretti 24, 73 e 31 Napoli Centro: “Morte alla ceramica!” diceva Sergio Piro, per allontanare dal campo della cura il manierismo, la stereotipia, il sentore di ergoterapia manicomiale che spesso si avverte nelle pratiche malamente dette riabilitative in salute mentale. Qui, infatti - prosegue Blasi - non si tratta di intrattenere qualcuno, ma di istigare alla speranza tutti i partecipanti al processo di liberazione dalla sofferenza, stimolando i processi creativi di ognuno di noi, una mimesi magica che spesso gli artisti sanno generare. Non esiste qualcosa che assomigli ad un’arte terapia, e quindi non esiste l’arte terapeuta. Esistono delle persone generose – sottolinea Blasi - che, a volte, regalano a chi soffre una chiave del tutto personale per la ricerca di un’etica e di un’estetica del bello, contro l’esclusione, la sofferenza e la guerra. A questo noi tendiamo, nei limiti delle nostre forze e delle nostre capacità», conclude. Mentre il responsabile Centro di Salute Mentale 31 (Centro Storico) Giuseppe Auriemma, impegnato a pieno titolo in questo progetto da portare avanti nell’ area di competenza territoriale, sottolinea «l’importanza di una Salute Mentale di Comunità sempre più presente e partecipe in un territorio difficile e complesso come quello del centro storico di Napoli, che motiva ad avviare sempre di più programmi, progetti , attività ed iniziative vinti a perseguire obiettivi di integrazione e inclusione delle fasce deboli». Anche Emilio Costagliola, responsabile del centro diurno di riabilitazione psico-sociale “Salvi Tutti” del centro di Salute Mentale 31 (Centro Storico) ha spiegato come dalla pratica giornaliera con i giovani assistiti emerga sempre più «l’importanza dell’arte come un linguaggio universale che può davvero mettere d’accordo tutti, in cui ci si entusiasma e ci si motiva a dare partecipazione e contributo attivo che sensibilizza ogni componente istituzionale della nostra società». Al progetto “La pittura dei ribelli” prendono parte esponenti dell’associazionismo vicini ai sofferenti psichici e ai ragazzi a rischio, come Libera D’Angelo e Antonio Barometro Presidente dell’associazione “Psich’e’”.
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