S'inaugura la mostra sugli spagnoli a Napoli. Sangiuliano: occasione per riflettere sull'Europa

Al museo di Capodimonte viene esposta la Madonna del pesce di Raffaello e le opere realizzate in città dai maestri iberici. De Luca alla presentazione, Manfredi bloccato nel traffico

La Madonna del Pesce di Raffaello
La Madonna del Pesce di Raffaello
di Maria Pirro
Lunedì 13 Marzo 2023, 11:10 - Ultimo agg. 16 Marzo, 09:21
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«Questa mostra è l'occasione di riflettere sui rapporti tra Napoli e la Spagna, non di sudditanza, ma di integrazione. Un'occasione per riflettere anche sull'Europa». Così il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, introduce «Gli spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale», il percorso espositivo  a cura di Riccardo Naldi e Andrea Zezza, realizzato al museo di Capodimonte sotto l'egida del direttore Sylvain Bellenger.

Oggi l'inaugurazione con il ministro, con il governatore Vincenzo de Luca (che a margine parla del problema della sicurezza in città e invita a bloccare rigorosamente la vendita di alcolici ai minori, nelle notti della movida) e con il sindaco Gaetano Manfredi («Un po' in ritardo, perché rimasto bloccato nel traffico», non manca di sottolineare Bellenger, a proposito delle difficoltà nei trasporti e, nel suo intervento, sottolinea anche la carenza di personale in organico).

L'opera più importante riportata a Napoli dopo 400 anni è la «Madonna del pesce» di Raffaello. Ed è strettissimo il legame fra pittura e scultura. Tra i 66 dipinti e sculture selezionati, ci sono l'Adorazione dei magi di Marco Cardisco (che apre il percorso d'arte), San Biagio di Pedro Fernandez, la Sacra famiglia con san Giovannino di Pedro Machuca.

E poi, le statue di Girolamo Santacroce. E il Giove Ciampolini, realizzato tra il II e il III secolo dopo Cristo, simbolo dell'arte romana d'età imperiale che ispira gli artisti del Rinascimento, trasferita eccezionalmente dal Mann. Ed è l'unica opera così lontana dal periodo preso in esame, che va dal 1503 al 1532 e chiude la dinastia aragonese, con il passaggio del Regno di Napoli, sotto il dominio della corona di Spagna. Una fase poco conosciuta, contraddistinta dai maestri iberici Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca presenti in città e protagonisti di un’originale rielaborazione delle innovazioni in quegli anni introdotte da Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Dialogano con i pittori Andrea Sabatini da Salerno e Marco Cardisco, oltre agli scultori Giovanni da Nola e Girolamo Santacroce.

E questa reinterpretazione, scambio tra le due culture, è sostenuta dal mecenatismo degli ordini religiosi e dell’aristocrazia. Difatti, tanti lavori commissionati allora restano nelle chiese cittadine, da San Giovanni a Carbonara al convento di San Severino e Sossio, fino a San Giacomo degli Spagnoli, individuate in un tour speciale promosso nei fine settimana tra aprile e giugno. 

Al museo di Capodimonte la mostra si può visitare fino al 25 giugno 2023. E, la prossima domenica, 19 marzo, si può prenotare il tour con i curatori.

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