Napoli, la chiesa di San Nicola a Pistaso riapre dopo un secolo con il «presepe di Pasqua»

La seicentesca chiesetta torna a vivere

Serroni con l’opera all’interno della chiesa
Serroni con l’opera all’interno della chiesa
di Vincenzo Cimmino
Sabato 23 Marzo 2024, 21:30
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Ha riaperto le sue porte, dopo più di cento anni, la chiesa di san Nicola a Pistaso. Ci troviamo tra via san Biagio dei librai, vico dei Majorani e piazzetta Divino Amore. Dopo un secolo, grazie al lavoro delle associazioni “Miracolo dei Borbone” e “I Sedili di Napoli”, la seicentesca chiesetta torna a vivere. Costruita nel XVII secolo, la chiesa deve il suo “a Pistaso” in riferimento all’omonimo seggio minore di Forcella presente in zona.

Restaurata una prima volta a metà XVIII secolo da Nicola Carletti, la chiesa è stata chiusa dagli inizi del secolo scorso fino ad oggi.

I nuovi lavori di restauro sono iniziati nel marzo di due anni fa. Il primo intervento ha interessato il grande portale di ingresso. Murato in calcestruzzo in seguito al terremoto del 1980 per evitare furti e spoliazioni, è stato liberato nel luglio successivo.

L’interno, a pianta rettangolare, conserva un altare maggiore in marmi policromi e due altari laterali sormontati da tele di Francesco Gaetani, allievo di Massimo Stanzione. Entrambe le tele si trovano in uno stato di conservazione molto precario. La particolarità dell’altare maggiore sta in un cofano funebre conservato alle sue spalle. A chi appartenga è un mistero. Dalle Associazioni, però, rassicurano, «avute le autorizzazioni indagheremo, anche per capire se si conservi ancora una salma all’interno».

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Altra curiosità riguarda la Terra Santa della chiesa. È stata aperta una botola che collega il pian terreno con una cavità usata come luogo di sepoltura dei confratelli. Anche questo luogo verrà esplorato avuti tutti i permessi necessari. Quello che è certo è che l’ingresso principale per il sotterraneo è nascosto alle spalle dell’altare maggiore.

Il recupero è stato lungo ed oneroso, in particolare per quanto riguarda una gemma conservata nel piano superiore e, nonostante i vari tentativi, mai trafugata. È stato infatti ritrovato un organo che risale al 1804. È da restaurare, ma una targa ne ricorda l’autore, «Gaetanus Aueta Neapolitanus Fecit MDCCCIV», tale Gaetano Aveta. Per celebrare la riapertura dell’antica chiesa, è stato deciso di portare in mostra, nei suoi spazi, il “Presepe di Pasqua”. Un’antica tradizione dimenticata e recuperata, grazie al lavoro dell’artigiano Salvatore Iasevoli.

«Stasera ci troviamo nella chiesa di san Nicola a Pistaso, che riapre ufficialmente dopo più di cento anni. – dichiara Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione I Sedili di Napoli – La chiesa è data in affido all’associazione “Il miracolo dei Borbone”, che l’ha avuta in comodato d’uso per realizzare qui il “museo del presepe napoletano”. Grazie alla collaborazione delle nostre Associazioni abbiamo portato qui il “Presepe di Pasqua”, dedicato alla memoria di Sergio Miccù, recentemente scomparso. Sono state restaurate la facciata e pure il tetto. Poiché qui pioveva dentro, alcune opere, delle tele del Settecento, sono andate quasi distrutte. Per quanto riguarda il presepio, questo nasce sulla scorta di quello natalizio dell’Arte dei pizzaioli. Il rivestimento è fatto in pasta di pizza. Con quest’opera vogliamo raccontare la Passione. Il termine “presepe”, poi, è sbagliato. Noi preferiamo chiamarlo “sepolcro a personaggi”. A Napoli, come questo presepe, se ne trova uno antico solo a San Nicola la Carità. Abbiamo anche fatto, per gioco, un errore storico e invitiamo chiunque a indicarcelo. Un modo per farlo apprezzare e vedere meglio».

Sarà possibile visitare la chiesa, e il suo “presepe di Pasqua”, ogni giorno dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’ingresso è libero ma è gradito un contributo per supportare le spese di restauro e di gestione.

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