Napoli, il coro della Federico II nel complesso dei santi Marcellino e Festo

Il concerto di Pasqua ha abbracciato un vasto repertorio di musica classica

Il CPU durante l’esibizione
Il CPU durante l’esibizione
di Vincenzo Cimmino
Mercoledì 27 Marzo 2024, 00:56
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Si è tenuto martedi, dalle 18:30, l’annuale concerto pasquale del CPU, il Coro Polifonico Universitario della Federico II. A fare da cornice, il Complesso Monumentale dei Santi Marcellino e Festo, in largo S. Marcellino. A dirigere il complesso di voci, il maestro Antonio Spagnolo. Il concerto di Pasqua ha abbracciato un vasto repertorio di musica classica, brani della tradizione pasquale e anche un estratto di repertorio gregoriano. Tra le musiche, quelle di Tomas Luis de Victoria, William Byrd, Henry Purcell, Anthony Sylvestre, Georgy Deak Bardos, Colin Brumby, Johann Sebastian Bach, Gabriel Fauré e Jacquet de Berchem.

 
Il Coro, associazione culturale senza fini di lucro, è stato fondato nel 1992 dal prof. Gennaro Luongo, docente dell'ateneo, e dal maestro Joseph Grima. È composto da circa trenta elementi, tra studenti, professori e personale tecnico amministrativo. Molti anche gli studenti Erasmus e degli altri atenei campani. Direttore artistico è Antonio Spagnolo. Al pianoforte è stato Adrianalfonso Pappalardo e il canto gregoriano ha visto la cura di don Rosario Cantone. Dal 1993 ad oggi il coro ha partecipato a numerosi concerti di musica sacra e profana, in Italia e all'estero. Inoltre, è ufficialmente riconosciuto "Associazione di rilevante valore culturale" dalla regione Campania.
 

«Questa sera c'è stato un programma di musica sacra sui vari temi della Settimana Santa, tra cui il triduo pasquale e i vari responsori, – dichiara il maestro Antonio Spagnolo – che raccontano tutto il percorso dal Monte degli ulivi fino alla Crocifissione.

Ci sono stati anche dei brani di argomento spirituale, che si ricollegano per il loro contenuto al tema della Passione. Essendo un coro polifonico, il coro è composto sia da voci maschili, sia da voci femminili. È un coro che, di base, sostiene quattro diverse linee melodiche. In certi casi anche di più».

«È importante il gregoriano perché da lui nasce la storia della musica. – commenta don Rosario Cantone, responsabile della sezione gregoriana – Il gregoriano segna l'inizio della musica occidentale. Non fosse altro che per la modalità di esprimere. Per modalità intendo la struttura intrinseca dello stesso canto gregoriano, che è vissuto per diversi secoli fino a quando, poi, non è stato introdotto il concetto di tonalità. Ovviamente, il gregoriano si sposa benissimo con questo concerto per due motivi: il primo perché la nobiltà della musica non ha bisogno di troppe spiegazioni e anche perché abbiamo avuto la fortuna di avere un giovanissimo musicista, direttore di coro e maestro, Marco Cazzuffi, che ci ha dato le versioni ritmiche di alcuni pezzi portati stasera».
 
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«Il coro nasce nel 1992, su iniziativa del prof. Luongo e del maestro Grima – conclude Maria Rosaria Posterano, corista e membro del consiglio direttivo – Dal 1999 il direttore è il maestro Antonio Spagnolo. Il coro racchiude docenti e studenti appassionati di musica, con anche molti studenti Erasmus. Il repertorio spazia dalla musica del Cinquecento fino ai giorni nostri. Teniamo solitamente tre concerti l'anno: a Natale, a Pasqua e uno a giugno. Facciamo anche trasferte, collaborazioni e scambi con le altre università». Il concerto pasquale, uno dei momenti più attesi del calendario universitario, segue quello natalizio che si è tenuto, lo scorso 21 dicembre, nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli in via Costantinopoli.
 
L’esibizione del CPU, aperta a tutta la cittadinanza e con ingresso gratuito, ha riscosso una grande partecipazione di pubblico. Presente, tra il pubblico, anche il maestro Marco Cazzuffi, che ha revisionato alcuni brani cantati stasera.

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