«Napoli segreta», libro in omaggio col Mattino martedì 21 dicembre: la città tra ombre e misteri

«Napoli segreta», libro in omaggio col Mattino martedì 21 dicembre: la città tra ombre e misteri
di Ugo Cundari
Sabato 18 Dicembre 2021, 11:56 - Ultimo agg. 19 Dicembre, 20:29
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Sono 1636, dico milleseicentotrentasei, i libri dedicati a Napoli città dei misteri. E però «Napoli segreta», il volume che sarà distribuito gratis martedì 21 dicembre in abbinamento con «Il Mattino», ha qualcosa che gli altri milleseicentotrentasei non hanno. Per prima cosa il curatore, Vittorio Del Tufo, è giornalista e scrittore, e ha girato per la città verificando, esplorando, scoprendo e raccontando storie e leggende con uno stile da sceneggiatore, in grado di farci vedere le scene descritte come sequenze di un film. In più, nel libro ci sono le foto di un uomo di poche parole ma molte immagini, sempre belle, Sergio Siano. Insieme, Del Tufo e Siano, curano una fortunata rubrica, «L'Uovo di Virgilio», ancora oggi in piena attività sul loro giornale, «Il Mattino», il che significa che la coppia è affiatata e capace di svelare, con opere e parole, il mistero più profondo al lettore facendolo sentire presente nel luogo narrato.

Ma non c'è solo questo a rendere il libro più attraente dei precedenti. Ci sono storie esplorate davvero con la meticolosità dei cacciatori di gemme. Voi credete che il fiume più antico nascosto sotto la città sia stato il Sebeto? No, ce n'erano altri come il Taglina, che scorreva nel sottosuolo di piazza san Domenico Maggiore ed era caro agli Alessandrini che in quell'area edificarono un tempio dedicato alla dea Iside. Un luogo magico, attraversato da mille leggende: forse «il vero epicentro della città dei misteri» scrive Del Tufo. E poi Frankenstein, lo sapete che è nato a Napoli, precisamente alla Riviera di Chiaia? Fu partorito dalla penna di Mary Shelley che «soggiornò in città nel 1818, l'anno di pubblicazione del suo capolavoro gotico». Ancora. La Floridiana è un parco maledetto, altro che luogo ideale per portare i bambini la domenica. Sugli abitanti della sua villa, oggi Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina, si è sempre abbattuta una maledizione molto potente, capace di far morire giovani i proprietari o colpire con demenza improvvisa i discendenti, come il figlio di un conte che «passò parte della sua vita a gattonare nel parco, e a convincere sé stesso e chi gli stava vicino che non era più un uomo, bensì un animale della giungla».

Via Chiatamone, difficile a credersi, è stata per secoli la strada delle orge e dei lupanari, mentre un tempo «dalla strada dell'Anticaglia si apriva la Somma Piazza e qui sorgeva il Pozzo Bianco in marmo, che si diceva fosse decorato con incisioni del poeta latino Virgilio».

Castel Nuovo nel Quattrocento, all'epoca del re aragonese Ferrante figlio di Alfonso il Magnanimo, è stato set macabro tanto da ricordare le stanze dove viveva il protagonista del famoso film Il silenzio degli innocenti. Del Tufo ha scovato una leggenda secondo la quale Ferrante «aveva la macabra abitudine di conservare accanto a sé, ben posti sotto sale, i resti mortali dei suoi più acerrimi nemici».

E chissà se poi di nascosto si deliziava ad assaggiare un dito o un orecchio. Per non parlare di un mostro che si nascondeva nei sotterranei acquatici del castello e si divorava i carcerati rinchiusi nelle fosse. Si scoprì poi che era in realtà un vero alligatore lesto nell'affiorare all'improvviso e divorare un uomo in pochi minuti. «Secondo la leggenda, esaurito il suo compito, la bestia fu poi catturata con un'esca gigante una coscia di cavallo e uccisa, impagliata e appesa sulla porta d'ingresso del Castello. Fino al 1875 un coccodrillo fu realmente esposto sulla sommità della porta di bronzo di Castel Nuovo: lo testimonia una celebre foto di Robert Rive. Quell'anno il macabro trofeo fu donato dal comandante del Forte a Giuseppe Fiorelli, che otto anni prima aveva fondato il Museo di San Martino», nei cui depositi sono ancora conservati i resti veri del coccodrillo mostro. Ancora non vi basta per correre in edicola martedì? Sappiate allora che nel volume si riportano pure gli orari e i giorni di ingresso per i luoghi e i monumenti citati, così da renderlo anche una guida romanzata, utile a napoletani e turisti.

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