Il Premio Napoli con De Giovanni diventa «Campania legge» e punta a conquistare nuovi lettori

Il neo presidente: nome nuovo e Stati generali lettura il 19 giugno

La conferenza di Maurizio De Giovanni
La conferenza di Maurizio De Giovanni
di Alessandra Farro
Venerdì 26 Maggio 2023, 17:37 - Ultimo agg. 19:05
3 Minuti di Lettura

Fondazione Premio Napoli, l’antico concorso letterario nato nel 1954, cambia nome e amplia gli orizzonti verso i (futuri) lettori: Campania Legge – Fondazione Premio Napoli diventa agenzia per la diffusione culturale e scende in strada per reclutare chi di lettura ne mastica poca, anzi pochissima e il 19 giugno lancia gli Stati generali della lettura.

«Viviamo un’emergenza culturale grandissima, l’offerta di storie e narrazioni per le nuove generazioni è talmente bassa e frammentaria che raggiunge difficilmente il pubblico a cui è rivolta», spiega Maurizio De Giovanni, presidente del premio. «La lettura non è social, è individuale, richiede lentezza, approfondimenti ed elaborazioni: in un mondo mai stato tanto lontano dalla lentezza noi proponiamo qualcosa di apparentemente anacronistico.

La lettura permette di immaginare, di inventare, di scoprire nuovi mondi. Non possiamo perdere l’opportunità di far inventare nuovi mondi ai giovani».

Presto per dire che il concorso occuperà un ruolo marginale all’interno della manifestazione, ma sicuramente diventa una delle tante attività; l'impegno è volto alla ricerca di nuovi lettori dove (ancora) non ce ne sono – ospedali, scuole – e coinvolgerà il pubblico con eventi, flash mob letterari, podcast, spettacoli e masterclass tenute dal comitato tecnico – tra cui Wanda Marasco, Maurizio Braucci, Diego De Silva – destinate anche alla periferia.

«Voglio che le persone si chiedano: “Andiamo a vedere cosa fanno oggi al Campania Legge – Fondazione Premio Napoli, che si incuriosiscano, che siano stimolate dalla quantità di eventi che organizzeremo in sede», continua lo scrittore di bestseller. 

Video

La creazione di una fitta rete di collaborazioni tra il premio, le istituzioni, gli enti regionali e le librerie di Napoli e provincia è la premessa necessaria perché il progetto possa realizzarsi.

«Noi abbiamo bisogno di attivo supporto da parte delle istituzioni regionali, non accetteremo grandi manifestazioni pubbliche e assenze nel privato: esiste sempre l’istituto delle dimissioni, anche se in disuso», chiarisce De Giovanni. «Chiederemo anche agli artisti napoletani di regalare uno spettacolo unico alla città, indirizzando i fondi ricavati ad attività predeterminate e specifiche, dal restauro di singoli documenti ad elementi di singola cultura, dai grandi maestri dimenticati, come Mastriani e Serao, agli istituti culturali che restano cristallizzati nel tempo».

Il concorso Fondazione Premio Napoli rimane, il bando è stato già pubblicato e il tema di quest’anno è il Mediterraneo, ma la giuria dalla prossima edizione sarà ristretta e le categorie rimodellate: da 2800 lettori per ogni sezione, ne saranno pescati 300 a sorte, gli altri potranno comunque avere accesso alla votazione se si preoccuperanno di acquistare i libri a proprie spese; le sezioni si amplieranno verso le graphic novel, i testi delle canzoni e young adult. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA