Napoli, si rallenta l'iter per il restauro della Villa degli Spiriti di Marechiaro: appello al ministro Sangiuliano

Una proposta di intervento prevede di realizzare un piccolo museo

Villa degli Spiriti a Marechiaro
Villa degli Spiriti a Marechiaro
Marco Perillodi Marco Perillo
Giovedì 14 Dicembre 2023, 18:21
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Un luogo leggendario, ma da tempo in rovina. Parliamo della cosiddetta "Villa degli spiriti" di Marechiaro, superbi resti di una domus romana sul mare dove si pensa abbia avuto vita la scuola di magia di Virgilio. Un rudere che meriterebbe una sorte migliore di quella di essere usato, ormai da decenni, come pericoloso trampolino di lancio dei ragazzini per fare i tuffi nelle acque del "mare planum", quel "mare calmo" che dà nome al luogo.

Secondo la leggenda popolare, la villa sarebbe abitata dagli spiriti, come testimoniato dai vecchi pescatori e marinai di Marechiaro che giurano di aver udito di notte, nello specchio di mare davanti la villa, suoni di arcaici strumenti musicali e poesie declamate in latino.

Un palazzo, fatto costruire sotto l’impero di Augusto, nel I secolo avanti Cristo, tramandato fino ad oggi proprio grazie ad un ‘uso continuo’ e sempre diverso, l’ultima sua funzione quella di “taverna” viene registrata nella cartografia storica del Duca di Noja del 1775.

Da oltre cento anni l’abbandono ed il bradisismo flegreo hanno trasformato la villa in un rudere, inabissatasi in parte nel mare e sottoposta al reale rischio di crollo.

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Stavolta gli ingredienti per recuperare uno degli edifici più antichi di Napoli, lì nelle acque della Gaiola, sembravano esserci tutti: un motivato imprenditore come proprietario, uno studio tecnico tra i più accreditati nel campo del restauro e la ferma volontà di salvare e portare nel circuito di visita un monumento di inestimabile.

Nel luglio 2022 fu presentato dalla proprietà alla Soprintendenza di Napoli un progetto organico di restauro, consolidamento e valorizzazione, firmato studio NOEMA, una proposta di intervento che insedia nella villa degli Spiriti un museo che si candida ad esporre parte del patrimonio archeologico stipato nei depositi e ‘pescato’ proprio in quel tratto di mare, ‘porta’ di accesso, comoda perché raggiungibile in auto, sia per la vicina Gaiola che per il Parco del Pausilypon, oltre che punto di partenza per visite subacquee da dove, con maschera e pinne, accompagnati da guide esperte, ci si potrà spingere a perlustrare la parte sommersa della villa ed il vicino parco naturale sommerso. 

Per far questo occorrerebbe però prima salvare dal crollo la villa: per tal motivo sono state previste tecniche di consolidamento e restauro basate sull’integrazione muraria con il tufo giallo napoletano oltre all’utilizzo di tessuti in fibre di nuova generazione, inseriti nelle nuove pavimentazioni di ‘cocciopesto’. Funzionalmente viene ripristinato l’accesso posteriore in asse alla villa dove vi sarà la biglietteria del museo, una piccola bouvette, un agrumeto gli impianti di illuminazione, la videosorveglianza ed uno spazio servizi con un evoluto sistema di fitodepurazione.

Negli ultimi giorni la Soprintendenza territoriale di Napoli si è espressa sulla villa romana con un parere favorevole ma con prescrizioni. Un atto amministrativo dove in sei pagine si rimanda a successive autorizzazioni ogni intervento, rendendo possibile, nei fatti, solo una costosa puntellatura.

«Una brutta giornata per villa degli Spiriti» commenta in una nota Marco Esposito, portavoce dello studio di progettazione Noema, che si è occupato del progetto di restauro e valorizzazione del palazzo degli Spiriti, oltre che Presidente della neonata Associazione Culturale “Mare Felix”: al progetto hanno lavorato architetti, urbanisti esperti di paesaggio, ingegneri, impiantisti, botanici ed archeologi ed il lavoro fatto, presentato in più tavoli tecnici e scientifici, ha ricevuto consensi ed apprezzamenti. «Dispiace osservare che da parte della Soprintendenza non sia stata percepita l’opportunità unica e forse irripetibile di salvare dal crollo una villa con oltre duemila anni di storia e con un restauro a totale carico del privato proprietario» prosegue Esposito.

L’Associazione e gli interessati promettono di non arrendersi e chiedono che ad occuparsene sia direttamente il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Bisogna agire ed in brevissimo tempo - aggiunge l’ingegnere Marco Esposito - le strutture sono vicine al collasso ed è necessario che a valutare questo ed altri interventi, con lo stesso grado di complessità, siano istituite dal Ministero commissioni di valutazione specifiche, con competenze multidisciplinari anche nel campo del consolidamento e del riuso compatibile, temi ormai imprescindibili per il restauro e la gestione del patrimonio vincolato».

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