Sangiuliano alla Fondazione Banco Napoli: «Pompei esempio riuscito, lo Spolettificio diventerà museo»

Il ministro: la Cultura può rappresentare il 16% del Pil

Il ministro Sangiuliano a Il Cartastorie
Il ministro Sangiuliano a Il Cartastorie
Marco Perillodi Marco Perillo
Venerdì 15 Dicembre 2023, 19:12 - Ultimo agg. 23:48
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«La cultura integra la qualità della vita delle persone». È uno dei concetti chiave espressi oggi dal ministro Sangiuliano in visita nella Fondazione Banco di Napoli. Ad accoglierlo il presidente Orazio Abbamonte, il direttore Ciro Castaldo, la vicepresidente Rosaria Giampietraglia, il direttore del Museo Il Cartastorie Marcello D’Aponte

«L'esempio di Pompei è riuscito e non è finito - ha detto Sangiuliano a margine del convegno sulla cultura come volano per lo sviluppo, nella sede della Fondazione -. La scorsa estate abbiamo avuto il record di visitatori, mi contattò il direttore degli Scavi per dirmi degli oltre 21 mila visitatori paganti.

Il grande progetto si è concluso felicemente, la commissaria europea alla Cultura ha constatato di persona come le cose fossero andate bene ma io ho rifinanziato Pompei perché ci sono altri scavi da fare e c'è da non tornare indietro al degrado».

«Sempre in quell'area, con la buffer zone, il ministro della Difesa Crosetto mi ha ceduto lo Spolettificio di Torre Annunziata che diventerà un museo in grado di raccogliere tutto quello che viene di volta in volta ritrovato in quell'area. Poi a Napoli c'è un progetto enorme l'Albergo dei poveri di Carlo III di Borbone che sarà la più grande infrastruttura culturale d'Europa e ci sono tanti altri progetti che stiamo avviando», ha aggiunto il ministro della Cultura.

«La cultura dev'essere innanzitutto un diritto dei cittadini - ha sottolineato il ministro che tanto sta facendo per Napoli e per la Campania dal punto di vista degli interventi in ambito culturale -. Esiste un diritto soggettivo ad avere cultura e a poter praticare la cultura e poi la cultura dev'essere diffusa uniformemente su tutto il territorio nazionale, non deve essere non solo la prerogativa di alcuni luoghi».

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«Se noi in ogni comune italiano riuscissimo a portare un teatro, una biblioteca, una sala multimediale per giovani, potremmo elevare tantissimo la qualità della vita delle persone. Noi pensiamo che la qualità della vita sia legata a una sanità efficiente a dei trasporti efficienti a un contesto urbano efficiente, ma anche la cultura è importante per elevare la qualità della vita perché incide sul carattere delle persone le migliora spiritualmente laddove c'è cultura si può evitare il disagio sociale e quindi è un fattore importante e poi come dimostra il caso Napoli e come proveremo a dimostrare negli anni a venire la cultura può essere un grande fattore di sviluppo socioeconomico», ha aggiunto il ministro. «Ieri il sottosegretario Mazzi ha dato dei dati, la cultura può dare il 16% del Pil nazionale e noi abbiamo due grandi prospettive come nazione, l'impresa ovvero la capacità di trasformare materie prime in prodotti, ma anche fare cultura perché rappresentiamo un unicum al mondo», ha detto Sangiuliano.

«In Campania - ha ribadito il Ministro - sono stati attivati tanti progetti come: il Museo Caruso, l’Albergo dei Poveri che si articolerà nel raddoppio del Mann, il polo autonomo dei Musei Nazionali del Vomero con Floridiana, Castel Sant’Elmo, San Martino, l’acquisto del Monte della Pietà, la ristrutturazione della Chiesa dei Santi Cosmo e Damiano a Secondigliano e ho stanziati fondi per il Maschio Angioino. Napoli nel Mediterraneo può rappresentare la faglia, il punto di incontro di tante diverse civiltà». 

Sangiuliano ha quindi visitato il Museo de Il Cartastorie, ha visionato la pergamena  che sancisce l’iscrizione del Fondo Apodissario dell'Archivio Storico, nel Registro della memoria del Mondo tenuto dall'Unesco, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni. 

«La visita del Ministro Sangiuliano ci rende particolarmente orgogliosi, - ha commentato Abbamonte - la cultura è al centro di questa particolare giornata, circondata dalle dai volontari che sostengono il nostro tessuto sociale. Valorizziamo ogni spunto culturale, e come Fondazione bancaria, sosteniamo progetti sociali e vogliamo essere un punto di riferimento per le associazioni e le attività che ci vorranno sottoporre, perché la cultura è fatta di azioni concrete». 

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