L'Università Federico II di Napoli a New York: ecco la nuova sede al Tata Innovation Center

Nuove possibilità per partnership con Università statunitensi e aziende

La nuova sede al Tata Innovation Center
La nuova sede ​al Tata Innovation Center
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 07:49
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L'Università degli Studi di Napoli Federico II sbarca a New York. Per la precisione al Tata Innovation Center, struttura disegnata e costruita secondo principi e tecnologie sostenibili che fa parte del campus della Cornell Tech, la Silicon Valley verticale sulla Roosvelt Island. Qui si terranno i progetti di innovazione e le iniziative di formazione e ricerca promossi dall'ateneo federiciano insieme all'Università la Sapienza di Roma e all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna. L'Italian Academic Center, così è stato chiamato questo spazio, occupa circa 200 metri quadrati rivolti verso il ponte di Queensboro che collega il quartiere Queens con Manhattan.

Un'attesa lunga oltre tre anni poiché la firma per l'Italian Academic Center c'era stata proprio a ridosso della pandemia ma che ora apre nuove possibilità per partnership con Università statunitensi e aziende con la Federico II.

Il Tata Innovation Center, infatti, oltre a una sezione dedicata alla didattica della Cornell University, è uno spazio internazionale di condivisione. Qualche esempio? Qui ha sede l'Open Innovation Center di Ferrero.

Giorgio Ventre, direttore della Apple Academy e docente della Federico II, è rientrato da poco dalla spedizione newyorkese con una toccata anche a Washington, ospite della riunione annuale del Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti in America. «La sede era stata scelta insieme alla Sapienza e Università di Bologna già nel 2019. La pandemia ha rallentato tutto il progetto ma adesso siamo pronti per iniziare le attività dell'Italian Academic Center» spiega. Il Tata Innovation Center è un edificio unico nel suo genere a New York City, poiché progettato e costruito per sfruttare le risorse di una delle principali università di ricerca, la Cornell Tech, ma ospitando anche un ecosistema che fornisce alle aziende tecnologiche una connessione diretta sia ai talenti della Cornell University che con le altre Università statunitensi e internazionali.

«La Cornell prosegue Ventre - ha creato questo luogo per attività di collaborazione tra i loro team di ricerca, sviluppo e innovazione con le aziende. Ma ha capito il potenziale e quindi ha aperto le porte ad altri atenei e imprese di tutto il mondo: qui possono commercializzare nuovi prodotti e tecnologie, basandosi non solo sulla progettazione teorica ma proprio sulla loro applicazione». New York è ormai divenuto il secondo ecosistema a livello globale, dopo la Silicon Valley, dedicato alle startup e all'innovazione: operano circa 9 mila startup e circa 100 acceleratori, con un valore totale stimato di oltre 64 miliardi di dollari per l'intero ecosistema.

«Il campus è dedicato alla trasformazione digitale con applicazioni in ogni settore, finanziario, medico, organizzativo...» prosegue Ventre. «Per la Federico II è l'opportunità di avere prima di tutto uno spazio fisico dove promuovere ciò che producono i nostri studenti e le innumerevoli startup campane. Sia per collaborazioni con le altre Università, prime tra tutte la Columbia e la NY University dove insegnano molti docenti ex federiciani, ma anche gli atenei di Boston, Itaca, Washington. È un attrattore di imprese, perfetto per ospitare startup che possono interessare a Google, Amazon, Microsoft, Apple. Una vetrina dalle potenzialità enormi». Con i soci Sapienza e Bologna, si sta pianificando il presidio fisso e il supporto organizzativo, ma presto ci saranno eventi e workshop, non prima di un taglio del nastro con il rettore Matteo Lorito. L'ambizione è che attraverso questo investimento la prima Università laica del mondo e tra le più antiche di Europa guarderà al futuro attraverso l'internazionalizzazione, proprio come mesi fa avevano sottolineato il sindaco Gaetano Manfredi (all'epoca rettore promotore dell'iniziativa newyorkese) e il rettore Lorito. 

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L'obiettivo è di promuovere il proprio sistema didattico, incontrare realtà imprenditoriali e del mondo dell'innovazione, ospitare progetti di innovazione e iniziative di formazione e ricerca, sostenere lo sviluppo di startup innovative e favorire l'incontro tra mondo della ricerca e imprese. 

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