«Vomero, la cultura è in crisi: le bancarelle dei libri scompaiono dopo Guida e Loffredo»

«Vomero, la cultura è in crisi: le bancarelle dei libri scompaiono dopo Guida e Loffredo»
di Gennaro Di Biase
Sabato 20 Agosto 2022, 09:53 - Ultimo agg. 21 Agosto, 09:49
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Cancellato un altro pezzo di cultura del Vomero. La tradizionale passeggiata a caccia di libri, in via Luca Giordano, perde una delle sue antiche bancarelle, nate negli anni '80 con la crescita della domanda di letteratura nel quartiere collinare. A 40 anni di distanza, tra difficoltà economiche e rivoluzioni digitali, il mondo è diventato un posto decisamente diverso, e il tratto di Vomero dal passage parigino arranca nella crisi che coinvolge il mondo della cultura. A lasciare la storica attività di via Luca Giordano è Peppe Melia, 52 anni. «Dopo 30 anni ho scelto di seguire altre ambizioni - spiega - e ho affittato il banco a un collega che venderà quadri e stampe. Parliamo sempre di commercio di materiale culturale per attenerci alla linea di 40 anni fa. Quando la bancarella era gestita da mio padre vendevamo solo libri. Dal 1992, invece, ho iniziato a vendere film e dvd. Il mercato di libri e film è molto complicato. Internet, il Covid e la crisi hanno devastato tante attività. Il food è rimasto uno dei pochi commerci sicuri».



Fast food e pubblici esercizi crescono, ma la cultura, al Vomero, negli ultimi anni ha abbassato diverse saracinesche: quelle delle librerie Guida in via Merliani nel 2014 (sostituta da un negozio healty-bar) e Loffredo nel 2016 (e sostituita da un altro bar). Chiusa nel 2018 anche Aricò, sempre in via Merliani, Fnac e l'Internazionale in via Scarlatti (oggi aperta all'altezza scale di via Morghen). Stesso discorso per i cinema: l'Arcobaleno, chiuso nel 2021, l'Orchidea in via Paisiello, L'Ariston, il Bernini. Chiusa da 2 anni anche la biblioteca Benedetto Croce in via De Mura. «La crisi culturale del Vomero sta raggiungendo livelli senza precedenti - commenta Gennaro Capodanno, presidente Comitato valori collinari - Sono lontani i tempi in cui via Luca Giordano era uno dei riferimenti culturali della città. L'idea originaria era quella di creare bancarelle simili a quelle del lungosenna. Che le istituzioni intervengano per ripristinare questo progetto». «Sono 2000 in Campania i mercatali chiusi dall'inizio della pandemia - aggiunge Marrigo Rosato, segretario nazionale dell'Associazione Nazionale Ambulanti Ugl - Circa il 20% del totale di banchi dismessi in tutta Italia. Ci auguriamo che il Comune modifichi presto il regolamento applicativo sulle occupazioni di suolo ed estenda il canone unico a tutti gli ambulanti».

Il libro è una resistenza contro il nulla. Un'industria preziosa, che mira a realizzare il bene prima che il business. Si contano sulle dita di una mano, oggi, le librerie del Vomero, tra cui Raffaello in via Kerbaker, la Mondadori e Iocisto. «Abbiamo chiuso il 6 per la scarsa affluenza di clienti, e riapriremo il 29 - spiega Alberto Della Sala, direttore di Iocisto - C'è una flessione della clientela. Più sale il livello culturale, più si avverte la preoccupazione per il carovita, con l'aumento delle bollette e il razionamento delle forniture energetiche dovuto alla guerra, che sembra imminente. Il Vomero, economicamente, non ha più la stessa capacità di spesa di 20 anni fa. Però la cultura resiste e resisterà: i nostri eventi sono sempre pieni, come durante il Festival del Giallo con 60 autori da tutta Italia, compresi Lucarelli e De Cataldo.

Tanti imprenditori della cultura hanno chiuso al Vomero, ma le librerie indipendenti restano un presidio sociale, una resistenza all'annientamento dei valori. Auspichiamo incentivi per aiutare chi fa cultura in maniera indipendente».

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