Carla Ruocco, l'ex deputata M5S da Giorgia Meloni: «Stimo molto lei e Arianna»

L'ex parlamentare napoletana ad Atreju alla festa di Fratelli d'Italia

Carla Ruocco, ex deputata M5S
Carla Ruocco, ex deputata M5S
di Adolfo Pappalardo
Martedì 19 Dicembre 2023, 07:03 - Ultimo agg. 20 Dicembre, 07:33
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Dall'M5s a Fdi passando, nel mezzo, per il partito-meteora di Luigi Di Maio. È la parabola politica, ascendente o discendente fate voi, di Carla Ruocco, già deputata per due legislature con il partito di Giuseppe Conte. E parliamo non di una grillina qualunque, da ultime fila per intenderci, ma di una dura e pura. Tanto da entrare nel direttorio nazionale del movimento con l'ex presidente della Camera Roberto Fico. Unica donna del moloch di potere grillino che guidò il Movimento negli anni dell'opposizione sino al trionfale 32 per cento nel 2018. Napoletana del 1973, studi di economia e commercio e due concorsi vinti all'agenzia delle Entrate. Tanto da essere considerata l'economista grillina per eccellenza. E anche la più amata se le parlamentarie l'hanno incoronata per ben due volte come la più votata dai militanti laziali.

Sembrano passati secoli da allora se la Ruocco, napoletana ma trapiantata a Roma da anni, eccola alla festa di Fratelli d'Italia a Atreju che tesse le lodi delle sorelle Meloni. Ma d'altronde di giravolte, politiche, la Ruocco ne ha fatte. Anche nel movimento stesso. Prima sostenitrice della ex sindaca Raggi poi sua avversaria. Ma nella prima fase, da dura e pura, non esitò ad attaccare i giornalisti perché, a suo dire, «parlano di una fantomatica emergenza sanitaria a causa della spazzatura debordante da tutti i cassonetti della città (a Roma, ndr)». Non c'erano affatto rifiuti per la Ruocco che immortalò tutto in un video sui suoi canali social. Peccato però che era l'8 agosto e non c'era spazzatura perché non c'erano nemmeno romani. E men che mai turisti perché il tour era tutto a Roma Nord...
E poi le posizioni anti-euro degli inizi passando per la presidenza prima della commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario e poi di quella Finanze.

Ma nelle vesti della prima è tra chi pensa, con la Lega, che serva assolutamente vendere l'oro di Bankitalia per abbattere il debito italiano. Ed in questa veste, siamo nel 2014 ed un video è ancora in rete, la deputata durante un'audizione in commissione alla Camera chiede, con tono inquisitorio, a Ignazio Visco: «Dov'è finito l'oro della Banca d'Italia?». L'ex governatore non sa cosa rispondere e ride prima di replicare: «È in Banca d'Italia....». Ovviamente.

E arriviamo a l'altro ieri quando i cronisti la intercettano mentre passeggia tranquillamente tra gli stand della kermesse di Fratelli d'Italia. E lei non fa un plissè davanti alle telecamere come se fosse tutto normale.

«Mi interessa approfondire alcuni temi», spiega lei che però svicola su un eventuale passaggio con il partito della Meloni salvo tenere un canale aperto: «Che problema ci sarebbe?». No, nessuno.

«Sono solo una cittadina che è qui per informarsi su una forza politica importante che sta al governo. Ammiro molto la presidente del Consiglio e la sorella Arianna, che conosco». E sulla premier: «Mi piace che a capo dell'esecutivo ci sia una donna premier, un passo da valorizzare». 

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D'altronde l'ammirazione per la leader di Fdi era nota da tempo. Ma solo appena la leader Fdi sale sullo scranno più alto di palazzo Chigi.

«Auguri a Giorgia Meloni e a tutta la sua squadra. L'Italia ha la sua prima Presidente del Consiglio donna. Questo è un grande passo!», scriveva il 23 ottobre 2022 facendo trasalire i militanti grillini. «Casaleggio si starà rivoltando nella tomba...», era il commento più amichevole di uno di questi per l'elogio della premier. Che, d'altronde, la Ruocco attaccava pesantemente appena un mese prima durante la campagna elettorale delle politiche. «Ecco Giorgia Meloni: invece di aiutare gli italiani difende i privilegi delle caste», postava il 15 settembre, appena dieci giorni prima del voto che avrebbe spazzato via le aspirazioni della parlamentare ex grillina e del partito fondato da Di Maio. Ma, ça va sans dire, dal 22 ottobre tutto sembra cambiato. 

Così come l'addio all'M5s motivato dalla decisione di Conte di far cadere il governo Draghi per i dissidi sulla politica estera. Ed eccola con Luigi Di Maio nell'effimera avventura politica di Impegno civico, partito che non riesce a superare la soglia di sbarramento. Poi, mesi di oblio dai social e dalla vita politica. Ed eccola, stavolta, a tessere le lodi dell'ex nemica Giorgia Meloni

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