Comunali a Napoli, Maresca agita il centrodestra: «Occorre chiarezza»

Comunali a Napoli, Maresca agita il centrodestra: «Occorre chiarezza»
di Carlo Porcaro
Domenica 30 Maggio 2021, 10:30 - Ultimo agg. 31 Maggio, 19:21
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Le prime uscite pubbliche di Catello Maresca come candidato sindaco hanno creato più di un malumore all'interno dei partiti di centrodestra. I dirigenti locali provano a dissimulare, ma l'attacco a Salvini, la presa di distanza dai Cesaro nonché l'apertura al dialogo a tutte le forze politiche non sono state ben digerite. Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega assicurano che un accordo alla fine si troverà, intanto il rapporto con il magistrato va ancora delineato nelle forme da assumere. Per questo Maresca nelle prossime ore potrebbe incontrare i leader nazionali Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani.

La sensazione è che il centrodestra abbia bisogno di una personalità esterna come Maresca, ma allo stesso tempo il progetto civico del sostituto procuratore necessita di un orizzonte politico, di una linea di demarcazione - come sottolineato su queste pagine da Sergio Rastrelli, dirigente di Fratelli d'Italia ed ancora in campo come aspirante sindaco - per evitare che non vi sia gioco di squadra, ma soltanto la ricerca di (eccessiva) autonomia.

Quante liste civiche sosterranno Maresca? Saranno composte soltanto da liberi professionisti ed esponenti dell'associazionismo oppure anche da ex politici? Sono queste le domande spinose per il candidato sindaco, chiamato a fare chiarezza nelle prossime settimane. «No a liste di scopo o civetta per eleggere un singolo consigliere», è per esempio la richiesta che da più parti gli è stata formulata.

Come un altro terreno di scontro sarà la suddivisione delle candidature alla presidenza delle dieci Municipalità: saranno tutte appannaggio dei partiti oppure i Maresca-boys reclameranno spazio? 

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Se, quindi, il numero uno del Carroccio Matteo Salvini sul Mattino annuncia la presentazione della lista della Lega significa che c'è la necessità di ribadirlo e non è tutto rose e fiori. Al punto che il coordinatore della Lega a Napoli Severino Nappi aggiunge: «Maresca è assolutamente un candidato civico, ma il centrodestra rappresenta la naturale collocazione di questo civismo di qualità che si contrappone ad un candidato sostenuto da una coalizione legata solo dalla sete di potere e che vuole un commissario a Palazzo San Giacomo».

C'è civico e civico, insomma, è il messaggio. Per il centrodestra Maresca incarna la sintesi tra civismo e adesione valoriale. Poi c'è il nodo dei simboli. Il più difficile da sciogliere, almeno al momento. Tra i più convinti sostenitori della necessità di piazzare anche i simboli sulla scheda elettorale al fianco del candidato sindaco ci sono i sostenitori di Fratelli d'Italia. «Catello non è uomo di partito, questo lo sapevamo già: ha un'identità specifica ed è quindi giusto che dicesse certe cose all'inizio - commenta il coordinatore napoletano dei meloniani, Andrea Santoro - Questo non ci crea problemi nel decidere di sostenerlo: certamente il centrodestra viaggerà compatto e attendiamo la decisione per metà prossima settimana da parte del tavolo nazionale dei leader». In casa Forza Italia c'è più libertà di vedute pur nella consapevolezza che rinunciare al proprio simbolo significherebbe farsi svuotare dalle tante liste civiche e correre il rischio di scomparire del tutto dall'agone politico cittadino. «Siamo vivi e attivi, presto presenteremo anche il nuovo organigramma», la reazione del coordinatore berlusconiano Fulvio Martusciello anche alla luce dell'inaugurazione ieri di una sede a Bagnoli. Nei prossimi giorni, come vicari verranno schierati Franco Silvestro, Francesco De Giovanni e Maurizio Moschetti. 

 

Per Paolo Russo, fedelissimo del ministro Mara Carfagna e vicecapogruppo di Fi alla Camera, si dovrebbe invece prendere atto degli errori commessi. «Maresca rappresenta plasticamente quanto in questi anni i partiti del centrodestra non sono stati in grado di fare: intercetta, infatti, il sentimento critico nei confronti delle sinistre, tutte debito ed inefficienza, e la voglia di cambiamento delle mamme di questa città, dei lavoratori e delle imprese, dei commercianti e dei professionisti». Per il deputato nolano il tema non è se far aderire al progetto i partiti o meno, quanto la capacità di «cogliere l'occasione per rigenerarsi e per valorizzare un sentimento civico che altrimenti si orienterebbe altrove relegandoli a numeri elettorali da prefisso telefonico». Come dire, senza Maresca non si andrebbe da nessuna parte e gli ultimi risultati raggiunti alle elezioni regionali per le forze politiche del centrodestra non sono stati lusinghieri. 

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